Quando Vlad Chiriches passò dal Tottenham al Napoli, qualche tifoso degli Spurs lo prese in giro tramite i social: "Da una panchina all'altra?", si domandava. Guardando le statistiche di sfuggita, gli si potrebbe anche dare ragione. Sedici presenze in Serie A in un anno e mezzo, pochine per il capitano della Nazionale rumena, troppo spesso infortunato. Tre gol già segnati, però, due in questo campionato. Otto partite giocate, sette dall'inizio. Tutte nelle ultime otto. Da 'panchinaro' a mister continuità? Merito di Chiriches, di Sarri, o finalmente di un po' di fortuna? Un mix tra tutto: impegno costante in allenamento, un'ottima tecnica che nel gioco dell'allenatore toscano fa sempre comodo, una leadership innata ma silenziosa. E poi i ko prima di Albiol e poi di Koulibaly, senza dimenticare Tonelli, ancora ai box. Con quel Maksimovic pagato 25 milioni di euro che però resta in panchina, mentre in campo ci va Chiriches che fu pagato sei milioni.
Due gol nelle ultime otto, l'inizio della propria striscia positiva di partite giocate. Panchinaro? Non più, per ora. E nel pomeriggio di Dries Mertens, un posto per Chiriches va ritagliato, perchè se è vero che il pallonetto del belga è già storia, è anche vero che il momentaneo 4-1 al Torino è un signor gol: palla recuperata, percussione e corsa verso l'area, inserimento sul cross rasoterra di Callejon e gol da un metro. Da vedere e rivedere, per spiegare cos'è la transizione basterebbe osservare l'azione di Chiriches con attenzione. Recuperi e riparti, come ha fatto lui dopo gli infiniti problemi fisici. Aspetti e, al momento giusto, ti riprendi quello che volevi fosse tuo. No, non è Gomorra: è Vlad Chiriches che si prende il posto da titolare. Il Napoli, e Sarri, si godono il capitano rumeno, leader silenzioso e diventato mister continuità.
