Intervenuto come ospite a Sky Sport 24, il presidente della Roma James Pallotta, intervistato da Matteo Marani, ha trattato diversi temi legati al club giallorosso: da Totti a Spalletti, passando per la lotta scudetto alla sconfitta di Firenze. In avvio, subito la questione stadio: "Abbiamo lavorato sullo stadio da 3-4 anni ormai, abbiamo parlato di tante cose con il sindaco: dallo stadio alla squadra, e non ci sono state questioni particolari. Alcune problematiche sono state legate alle tempistiche, ma siamo pronti ad andare avanti, tutto è a posto e abbiamo 40mila pagine di dossier, parlato con Zingaretti e con altre persone negli uffici del sindaco: speriamo di far partire i primi lavori a marzo".
Olimpiadi a Roma? Pallotta la pensa così: "Non mi sono occupato della questione olimpica con il sindaco, ma ne abbiamo parlato precedentemente, dando i nostri impianti gratuitamente per i giochi olimpici: amerei vedere le Olimpiadi a Roma, anche Boston le voleva ed ero un po' in conflitto... Ci sono tante decisioni che vanno prese, speriamo di avere lo stadio e di aiutare Roma: vogliamo appoggiare la città".
Poi, il capitolo Totti: "Francesco e io non abbiamo parlato molto del suo futuro, ci sono tante questioni in ballo: la sua forma, ad esempio. Lui rimarrà con noi per tanti anni con qualche ruolo manageriale, nonostante tutto ciò che hanno detto i media abbiamo parlato a dicembre e deciso di rimandare la decisione a fine anno. E la decisione è stata quella di avere Francesco ancora in campo, è bellissimo vederlo ancora lì: è stato importantissimo per la squadra e la città di Roma. Siamo una squadra, giochiamo in 11 e Totti lavora per loro: so quanto significa per la città, ma noi dobbiamo guardare la figura complessiva".
"Spalletti ha un carattere molto interessante, lavora moltissimo, più forse di tanti altri che ho conosciuto nel mondo dello sport - prosegue Pallotta, parlando del suo allenatore - Ha un grandissimo staff che lo appoggia e l'anno scorso ho parlato con grandi manager, due dei quali mi hanno detto che Spalletti era il migliore dal punto di vista tattico, e che l'appoggio che sarebbe stato dato da Roma sarebbe stato ideale. Abbiamo giocato molto bene, pur giocando a volte in inferiorità numerica e facendo errori: ma io e lui abbiamo un buonissimo rapporto e mi piacerebbe moltissimo rimanesse a lungo, ha un ottimo rapporto anche con Francesco ed è bello anche l'ambiente che c'è negli spogliatoi. Luciano crede che questa squadra abbia una grande personalità, più di ogni altra allenata prima".
Sul sogno scudetto: "Ovviamente all'inizio dell'anno, in qualsiasi tipo di sport, c'è sempre qualcuno che viene scelto come favorito: la Juve ha una ottima squadra, ma bisogna giocare ogni partita. Abbiamo 36 partite, e se le vinciamo ci saranno solo un paio di partite contro la Juventus: a volte vincono loro, a volte noi. Noi non abbiamo paura di loro, ma sicuramente li rispettiamo: sono una grandissima società, ma il campionato è appena iniziato ed è troppo presto per dire qualcosa".
Riguardo sconfitta di Firenze, poi, e sul contestato gol di Badelj, Pallotta ha commentato così: "Per 90 minuti ho pensato che la Roma abbia giocato benissimo, senza tuttavia riuscire a segnare: una delle migliori nostre partite. Avremmo almeno meritato il pari: i replay dimostrano che sul gol di Badelj c'era quasi sicuramente fuorigioco, ma questa partita non cambia il percorso in campionato. Succede di perdere, ho imparato che se dici qualcosa contro gli arbitri avrai una multa, e mi è successo: quindi so bene che quando si parla di arbitri è meglio non dire nulla, ho pensato che alcune cose fossero ridicole ma non direi mai a un arbitro che lo è, al contrario di ciò che hanno detto altri. A volte gli errori vengono commessi. Dzeko? Sapevamo fosse un grande talento, può essere un grande leader e lavora tanto durante gli allenamenti: scegliere la Serie A al posto della Premier non è semplice, ci vogliono mesi o un anno per abituarsi. Ha sbagliato qualcosa, ma quest'anno ha avuto un inizio migliore".
Chiusura su nuovi investitori stranieri in Italia, specialmente a tra Inter e Milan, e ruolo dei tifosi: "Non è che io sia per forza felice di nuovi investitori e proprietari internazionali per altri club in Italia, porto rispetto e basta che siano buoni per Serie A e Lega, come successo già a Bologna. Avere la Serie A tra i migliori campionati del calcio è la cosa migliore: è un campionato sottovalutato ma ha tantissimi tifosi ovunque, che mi parlano di Roma. Dobbiamo essere bravi a promuoverla, non tanto solo per quello che potremmo ottenere nel breve periodo ma anche nel lungo. Abbiamo molto più equilibrio rispetto ad altri campionati europei, e se guardiamo a come le piccole combattono con le grandi in Italia, come il Sassuolo, ogni partita è difficile. Credo la Serie A abbia un ottimo futuro davanti, ma la Serie dovrà avere più unità tra le società. I tifosi? Credo siano la squadra, se non li avessimo non saremmo nulla. Siamo stati molto aperti con loro e vorremmo tornassero allo stadio, divertendosi come prima: noi ne sentiamo la mancanza. Non controlliamo stadio e sicurezza, stiamo piano piano ottenendo risultati: quando avremo il nostro stadio dovremmo seguire le regole della nostra società".