Da Palermo a Palermo. Per Valerio Verre il ritorno in Sicilia è la chiusura di un cerchio. "Sono trascorsi nove anni, ma non ho avuto dubbi a tornare" ha raccontato il centrocampista in conferenza stampa, tornato a vestire la maglia rosanero dopo l'esperienza del 2013-2014, anno che il Palermo chiuse con la promozione in Serie A.
Nove anni dopo, le strade del giocatore e del club si sono incrociate di nuovo. In mezzo un bagaglio d'esperienze acquisito dal centrocampista, di proprietà della Sampdoria e arrivato in prestito con diritto di riscatto, che intanto è diventato anche papà: "Sento maggiori responsabilità dentro e fuori il campo - ammette - Nove anni fa ero un bambino, per la seconda volta uscivo di casa. Adesso mi sento più maturo".
Quando è arrivata la chiamata del Palermo, Verre non ha avuto dubbi: "La scelta è stata semplice perché conosco bene la piazza e il calore dei tifosi - spiega - Se poi alle spalle c'è una proprietà importante come il City Group, per un calciatore è più facile venire qui".
E il debutto è stato dei migliori. Nonostante zero allenamenti con il gruppo, Corini ha deciso di lanciarlo in campo contro l'Ascoli, spiegando i movimenti...alla lavagna: "Abbiamo fatto un allenamento tattico in hotel - racconta Verre - Il mister mi ha spiegato cosa fare con una lavagna. Esordire con una vittoria in una trasferta difficile come Ascoli è bello. Adesso sei giorni di tempo per conoscere meglio il gruppo, in vista della partita contro la Reggina. Per Verre sarà il secondo debutto al Barbera. "Contro la Reggina mi aspetto di ritrovare il calore e il pubblico di nove anni fa per spingerci - ha concluso - Penseremo partita dopo partita".