Il derby di Zamparini? Non solo. Palermo-Venezia è anche il derby di Bruno Tedino, che in Laguna ha allenato per due anni nel settore giovanile neroverdearancio: "Mi ricordo tutto di Venezia - ammette l'allenatore rosanero - come aver battuto la Juventus e di essermi tolto delle grandi soddisfazioni. Ricordo però anche una grave perdita di un nostro ragazzo, Maurizio. Ho fatto per due anni gli allievi nazionali, ma nel primo anno ho collaborato molto con la prima squadra, partecipando molto nell'osservazione delle gare. Quella fu un'annata altalenante, poi l'anno successivo con Bellotto fu molto buono e io successivamente andai in C col Sandonà. Del Venezia ho un ricordo bello, in due anni abbiamo valorizzato molti giocatori: Ginestra, Ciullo, Soligo, Malagò. Tutta gente che ha fatto la B, alcuni anche la A. Li ricordo con grande soddisfazione. All'epoca con Zamparini non c'è mai stato rapporto, c'erano direttori come Di Marzio e Marotta, gente che faceva da filtro dal punto di vista dirigenziale. Abbiamo creato un bel settore giovanile dei quali ho ricordi bellissimi, ma anche da avversario".
Avversario lo sarà domani, per uno scontro al vertice che sembra la riedizione di quanto visto lo scorso anno, con Tedino sulla panchinaIl Venezia l'abbiamo visto l'anno scorso e hanno 8/11 di quella squadra, una squadra eccellente in Lega Pro con una grande organizzazione e una grande struttura. Una squadra che sinceramente ha poco da invidiare a tutte le società di B, si difende bene e riparte in maniera importante. Sarà una partita difficilissima per l'avversario, per il suo blasone e per quello che abbiamo passato in settimana, che ci sarebbe da andare tutti in pullman in qualche santuario". Tanti infortuni, troppi anche solo per poter avere un'idea dell'undici titolare: "Bisogna fare delle distinzioni: Struna e Chochev, che è stato operato, hanno avuto microtraumi clamorosi, anche Jajalo. In più c'è Cionek squalificato, Dawidowicz è stato fuori per un mese e mezzo. Siamo in difficoltà, anche se non mi piango addosso. Nell'allenamento quotidiano non siamo riusciti a fare quel che solitamente facciamo e questo mi rompe le scatole. Non so neanche chi ho a disposizione, ho tanti giocatori da valutare. Non so minimamente da che parte prendere, è stata una settimana veramente difficile. Per tanti motivi non siamo riusciti a fare quel che volevamo fare, non credo però di voler cambiare sistema di gioco".
Ed è anche una vigilia tormentata dalle voci sul fallimento della società, con l'udienza che si terrà il 7 dicembre. Una data incombente, ma Tedino non avverte pressioni: "E' già successo col Cittadella, ma noi siamo qui per parlare della partita. Noi dobbiamo pensare a fare il nostro lavoro. La società, la proprietà e quant'altro, a noi non deve riguardare. Non sono cose che sappiamo e che ci competono. Quando mi si chiede chi gioca, rispondo nella maniera giusta. Per il resto, abbiamo dimostrato di pensare al nostro. Noi dobbiamo pensare al nostro. Abbiamo già parecchie cose a cui pensare in settimana, ci basta questo. A noi non manca niente per lavorare, non possiamo lamentarci di niente. Se poi la si mette sul piano della settimana lavorativa allora sì, è stata pesante. Ma non per queste situazioni. Siamo sereni e sappiamo con chi abbiamo a che fare".