Stagione della consacrazione per Alex Trajkovski, che a suon di gol e prestazioni vuole riportare il Palermo in Serie A. Questo è il suo momento. Gol a Buffon, Italia ridimensionata, i tifosi che applaudono, giudizi rivalutati. Per Tedino è ormai titolare. Sembra un miracolo: “Ho fatto finalmente quello che sapevo. Le critiche non mi hanno travolto. Se sbagli è normale ricevere fischi. Ho reagito” – dichiara in un’intervista al Corriere dello Sport.
Talento tanto puro quanto incostante. Un giorno da pecora, uno da leone: “Il mio segreto? Tedino mi ha dato fiducia e ho risposto mostrando chi è il vero Trajkovski. Prima, entravo e uscivo. Un calciatore può anche non fare niente per tutta la partita e segnare due gol decisivi nei minuti di recupero”.
Venticinque anni, scadenza contratto 2020. Sembrava sul punto di andare via: “Così si diceva. Ero l'unico a non saperlo! Dissi a Lupo che restare mi avrebbe reso felice. Due anni per la svolta: serie A e poi un volo. Con il Palermo o con… vedremo”.
Quattro gol in A, tre in B; la tripletta in Coppa; contro lo Spezia, prossimo avversario, prima firma sulla nuova avventura; in mezzo le prodezze con i “leoni” e la spinta per il primato: “Il gol più bello comunque quello dell'esordio contro il Frosinone e poi all'Udinese, negli ultimi minuti, appena entrato, primo pallone toccato. Due soluzioni dalla distanza con parabola a rientrare quasi in fotocopia. Il più affascinante contro l'Italia”.
Tedino disse in un’intervista: ‘Neppure Trajkovski conosce le sue potenzialità’: “Si l'ho letta, è una frase importante. Non mi deprimo e non mi esalto. Un segnale di stima. Ho l'abitudine di rivedere le mie prestazioni, ho notato miglioramenti. Con lui sono cresciuto”.
Infine un parere sul perché i tifosi non vadano allo stadio: “So solo che ha ragione Nestorovski. Se con poca gente vinciamo con tre gol di scarto figuratevi con lo stadio pieno! C'è bisogno del loro contributo, la A ci aspetta”.
L'intervista completa potrete trovarle sull'edizione odierna del Corriere dello Sport