Bruno Tedino e il mercato del Palermo, una storia che non si preannuncia semplice: "Abbiamo qualche difficoltà numerica, perché abbiamo perso Goldaniga e Ingegneri, quest'ultimo per infortunio. La difesa va puntellata, ma ci piace fare le cose con cautela". Nella prima settimana di allenamenti in città, l'allenatore rosanero mette subito in chiaro le lacune della sua squadra: "Il reparto difensivo è quello che sicuramente ha bisogno di essere puntellato, per questo lavoriamo col direttore e lo staff. A centrocampo siamo messi bene, con giocatori complementari. In attacco siamo in molti e non è arrivato il momento delle decisioni, ma un'idea ce l'abbiamo". Un'opinione che potrebbe cambiare, qualora Nestorovski dovesse salutare la Sicilia: "Non potrei mai permettermi di dire alla società di non vendere Nestorovski, per dirne uno. Posso semmai dire alla società di prendere un giocatore X in caso di cessione di Nestorovski, quello sì. Ma non c'è nulla che ci sta distogliendo dal nostro lavoro".
Nemmeno le contestazioni, quelle che mercoledì hanno quasi bloccato l'allenamento dei rosa. Quasi, però, perché i giocatori hanno dato un gran segnale all'allenatore: "Posso capire e non giustificare quel che è successo, ma è stato un bel segnale: i ragazzi potevano andare a casa, invece sono venuti comunque ad allenarsi. Non è una sfida, è un fatto per cui il calciatore dice di dover lavorare lo stesso. Questo è stato un grande segnale per Palermo". La squadra, dunque, non ha risentito dei fatti di tre giorni fa a Boccadifalco: "Se devo essere sincero, come gruppo di lavoro non ne abbiamo risentito. La squadra deve avere in testa un solo segnale: lavorare e dare il massimo. Dispiace che ci sia questo rapporto tra la tifoseria e la società, ma noi non abbiamo avuto un contraccolpo negativo. Abbiamo capito la situazione, poi abbiamo anche un compito ben preciso. La faccia ce la metto senza problemi, però questi rischiano di diventare alibi e a me danno fastidio".
Niente scuse, dunque. Nemmeno per chi, in teoria, è fuori squadra. Come Alessandro Diamanti, che per Zamparini non fa parte del progetto tecnico del Palermo, ma che Tedino non vuole allontanare da un gruppo nel quale tutti stanno dando massima disponibilità. Lui per primo: "Il suo trattamento è lo stesso degli altri, né più né meno di un tesserato. Ha diritti e doveri, si sta allenando con grande impegno e sta facendo un lavoro molto mirato. Anche lui sta dando grande disponibilità e anche se non rientra nel progetto tecnico si sta allenando con un senso del dovere molto importante. Non credo che ci sia da fare un caso Diamanti. Siccome lo reputo un giocatore sicuramente forte, credo sia giusto che abbia la possibilità di allenarsi bene, anche nei confronti dei suoi compagni di squadra. Non rientra nel progetto tecnico del Palermo, ma io non posso dir nulla su di lui, perché si sta allenando in maniera perfetta. La sua carriera non me la posso certo inventare io, è normale che sia un calciatore importante, lo ha dimostrato. Si sta anche mettendo al servizio della squadra e questo è motivo di grande orgoglio a livello di staff. Come ha detto il presidente, però, è un giocatore che non rientra nei piani del futuro. I complimenti vanno fatti a lui per la sua moralità, sta lavorando sodo. Poi, se non dovesse trovare una soluzione, non posso entrare nella questione".