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Data: 26/10/2016 -

Palermo, De Zerbi: "Unità d'intenti con Zamparini, contro l'Udinese gioca Diamanti"

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In campo siamo abituati ad un De Zerbi offensivo, davanti ai microfoni, invece, l'allenatore del Palermo va sulla difensiva. A difesa di un'idea, quella di un calcio propositivo e organizzato che per ora non ha portato i risultati sperati: "Ognuno di noi allenatori deve avere un'idea in testa e deve esserne convinto. La mia non è né giusta, né sbagliata, ma cerco di andare avanti. Guardo la rosa a disposizione e porto dei principi. La rosa che ho a disposizione ancora non mi permette di difendermi basso e ripartire, ma non voglio scoprire l'acqua calda. Se la mia idea va bene, siamo tutti contenti. Di star qua solo per lo stipendio non mi va e sono stato chiaro anche col presidente. Penso sia un discorso corretto nei confronti dei giocatori e della gente, perché mi piacerebbe dare qualche soddisfazione anche ai tifosi. Serve tempo e penso che quello che abbiam fatto finora non sia tutto da buttare. Nelle sette partite con me in panchina abbiamo ottenuto due pareggi, una vittoria e quattro sconfitte con le prime cinque in classifica. Abbiamo fatto cinque punti e uno di questi arriva da un pareggio al 94' a Genova, attenzione. Non so quando, ma sono sicuro che arriveremo ad un certo tipo di equilibrio".

C'è fiducia nelle sue parole, così come in quelle che gli riserva Maurizio Zamparini. A dispetto delle ultime due sconfitte, la posizione di De Zerbi sulla panchina del Palermo è salda: “Chi mi conosce sa che io, purtroppo o per fortuna, ho un’unica faccia. Con me il presidente è sempre stato perfetto. Mi ha sempre stimolato senza mai entrare in questioni tecniche, perché sa che io accetto consigli da tutti ma alla fine decido sempre io. Ad oggi c’è unione d’intenti e con lui c’è un rapporto chiaro. Lui è il capo, ovvio, e lui vuole un certo tipo di gioco. Se poi cambierà idea non lo so, ma oggi mi serve convinzione da tutti e la società me la dà. Però voglio fare punti, questa per me non è una vetrina. Come rischia la società e come rischia la piazza, rischio pure io. So che nel calcio l'unico valore che conta è il risultato, ma il problema è la strada per arrivarci. Io non penso che l'essere sparagnini e vivere sull'episodio si possa arrivare al risultato. Serve organizzazione, il bel gioco significa anche sapersi difendere. Col Torino, ad esempio, non abbiamo fatto una partita perfetta. Però serve tempo, anche il Sassuolo al primo anno in Serie A ha preso le scoppole. Ora è in Europa League".

Un modello, quello neroverde, più volte citato da De Zerbi. Per farlo, però, bisogna avere una rosa all'altezza e la capacità di adattarsi alle situazioni. Con mezza difesa fuori per infortunio, il Palermo dovrà anche fare di necessità virtù: "Probabilmente cambieremo qualcosa nell'assetto e nella composizione bisogna capire anche le caratteristiche fisiche: abbiamo la possibilità di inserire due mezzali? O due terzini che possano fare entrambe le fasi? O degli esterni con un certo tipo di caratteristiche? Potrei venire qui a dire che la squadra è stato costruita con altre caratteristiche o che ci sono giocatori infortunati, ma significherebbe piangere". A differenza di quanto ammesso da Zamparini, però, c'è un punto fermo in questa squadra: "Diamanti gioca - conclude De Zerbi -. Il presidente ha detto che va centellinato, io l'ho tolto sia a Bergamo che a Genova, ma qualunque sia la scelta però si sbaglia. A Genova però ho sbagliato davvero e l'ho riconosciuto subito. Ma poi è uno dei più generosi, è quello che corre di più e vorrei che stia sempre più lucido possibile".

A cura di Benedetto Giardina



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