Una gioia immensa, senza dimenticare le origini. Roberto De Zerbi è pronto ad esordire in Serie A col Palermo, ma il suo primo pensiero va a chi lo ha fatto arrivare fino in massima serie: "La mia soddisfazione la voglio condividere con i giocatori del Foggia che ho allenato per due anni. Grazie a loro sono riuscito a farmi apprezzare dal Palermo. Devo ringraziare tutta la gente di Foggia, mi hanno dato tanto. Apro questa nuova avventura con entusiasmo e con la convinzione di poter far bene. So dove sono venuto, conosco anche le difficoltà che ci saranno. Prendere una squadra in corsa non è facile in una categoria top. So di avere il coraggio e le idee per essere sempre me stesso. Con la mia idea e la mia personalità cercherò di sfruttare questa occasione".
Gli toccherà un'impresa non semplice, con il mangiallenatori per eccellenza. Alla corte di Maurizio Zamparini, però, De Zerbi è entrato in punta di piedi: "Ho conosciuto Zamparini, è lui l’artefice principale della scelta. Ad oggi con me si è comportato benissimo. Abbiamo parlato di calcio, è stato importante avere un dialogo con lui visto che in passato ho rinunciato altre offerte. Se sono venuto qua è perché la squadra che ho può permettermi di fare quello che credo. Spero di trasferire le mie idee ai giocatori il prima possibile. Non posso dire altro su Zamparini, non mi faccio influenzare dai giudizi visto che lo conosco poco. Mi sono reso conto della grande organizzazione societaria presente qui a Palermo. Non voglio cancellare i ricordi dello scorso allenatore, dovrò convincere io i giocatori a seguire il mio metodo. Anche io qualche mese fa ho lasciato un club, io cercherò di essere una persona sempre leale e corretta". E di prendere in pugno una situazione non semplice, con una squadra in cerca di un'identità: "Non so quanto tempo ci vorrà per far mia la squadra, ma so l’impatto che voglio dare. Non stravolgerò la squadra dall’oggi al domani, so però che non c’è tempo. Voglio subito dare la mia idea di gioco, questo non è facile ma dipenderà dalla disponibilità dei giocatori. Questo è il calcio: se ho accettato è perché penso di poterlo fare in tempi ragionevolmente veloci.
Sono disponibile al confronto e al dialogo con tutti: due occhi non vedono come quattro o sei. Con Zamparini ci siamo parlati, io ho un carattere difficilmente manovrabile ma questo non compromette niente. Quando parti a 37 anni se non vuoi ascoltare nessuno dimostri poca intelligenza, ma questo non va confuso col fatto che accetterò tutto".
A Palermo, intanto, aspettano di conoscere il calcio di De Zerbi, quello che ha incantato Foggia: "Il mio non è un calcio offensivo. Sicuramente voglio portare avanti un'idea su cui non scenderò a compromessi. So che stravolgere tutto inizialmente è pericoloso, non voglio farlo, ma se sto qua è perché voglio portare avanti quello che è stato il motivo per il quale ho avuto richieste importanti. Sul gioco non scenderò a compromessi, so che servirà l'equilibrio giusto e voglio che i giocatori si divertano durante l'incontro. Siamo in una categoria difficile, bisogna rispettare sempre l'avversario, ma la mentalità non dipende dalla differenza di valori
Foggia è in Lega Pro, ma come in Serie A c’è un pallone e due porte. Lì ho preso una squadra in ritiro, qui in corsa. Cercherò sempre di essere me stesso con il confronto con gli altri. Vorrò riproporre quello che ho fatto a Foggia, capendo i giocatori che ho a disposizione. Non parto con un’idea di gioco fissa, ma i principi voglio che rimangano i medesimi". Già le prime prove di 4-3-3 sono state fatte, anche se manca fin troppa gente tra infortunati e nazionali: "L'impatto non è stato semplice visto che metà della squadra è fuori. Ho visto giocatori di qualità, il mio obiettivo è farli rendere al massimo. Se metto Diamanti in condizioni di giocare al meglio ne giovano tutti, il Palermo, io e lui stesso. Diamanti in campo può far tutto e abbiamo anche tanti esterni d'attacco di qualità. Si possono trovare tante soluzioni al classico centravanti alto che tiene palla in avanti. Bisogna favorire i giocatori secondo un'idea precisa".
Spazio all'esordio, dunque, contro quel Napoli che lo ha fatto esordire in A da giocatore: "Non ho tempo per emozionarmi visto il poco tempo. Il Napoli è una formazione con cui ho vinto tanto. La squalifica è stata ingiusta, comprometterà un fatto storico della mia vita. Devo solo concentrarmi per preparare la partita nel migliore dei modi, affronteremo una delle squadre più organizzate in Serie A". Dopo tre turni di campionato, quindi, arriva anche l'opportunità di vedere De Zerbi in Serie A. Una chance che in realtà sarebbe potuta arrivare prima: "Ho avuto qualche chiamata in passato, ma ero rimasto a Foggia volutamente visto che consideravo il lavoro lì non finito. Sono nato lì sia calcisticamente che da tecnico. Sapevo dell’interesse del Palermo ma non c’è stato niente più di un sentito dire. Con Zamparini non abbiamo parlato di obiettivi ma solo della tipologia di gioco. Sarei bugiardo se parlassi di obiettivi visto che non conosco la squadra. Per ora bisogna dare un’organizzazione alla squadra e fare punti. Passare dal gioco è importante perché attraverso quello arrivano i punti".
Benedetto Giardina