Essere primi a novembre conta poco o nulla: "Mancano trenta gare, sono tantissime". Piedi piantati a terra per Tedino, che non ha intenzione di festeggiare un primato divenuto un tabù per le squadre che lo hanno preceduto. Chi ha trovato la vetta della Serie B, infatti, 'ha sempre persa la settimana successiva. Una maledizione che l'allenatore del Palermo vuole scacciar via, anche perché deve fare i conti con un'altra, quella degli infortuni: "Si è aggiunto anche Pomini per un problema alla caviglia, vedremo se sarà con noi per questa partita". Assenza che non peserà a Pescara, con Posavec a disposizione, ma nel turno successivo bisognerà fare a meno della solita schiera di nazionali, tra cui anche il portiere croato, del quale Tedino tesse le lodi: "La continuità fa la differenza. Ho allenato Donnarumma, Meret, Audero e Scuffet, Josip non è secondo a loro. Anche Donnarumma è un portiere fenomenale, ma al Milan hanno preso in considerazione alcuni errori che ha fatto".
Portieri a parte, la trasferta dell'Adriatico è una sfida nella sfida tra Tedino e Zeman, "un grandissimo insegnante" affrontato per la prima volta dall'allenatore del Palermo: "È un grande maestro col suo calcio propositivo, ricco di qualità. Ha spesso cercato di ricavare il massimo dai suoi giocatori, spesso riuscendoci. Parliamo di un'istituzione a 360 gradi per quel che riguarda il calcio, sono orgoglioso di potermi misurare con lui. Sicuramente è un allenatore che in molti hanno cercato di copiare, ma è unico. Zeman è inimitabile, poi ha sempre giocato col 4-3-3 e "rubare" nel calcio può anche andar bene, ma l'elaborazione deve essere totalmente tua. Ha sempre fatto male agli avversari pur avendo rose inferiori dal punto di vista qualitativo, questo mi è sempre piaciuto di lui".