Dalla vita a Palermo all'impresa salvezza, passando per Nestorovski, il proprio futuro e la nuova gestione Baccaglini. Bruno Henrique è uno dei simboli della squadra di Diego Lopez: arrivato in estate dal Corinthians, il centrocampista brasiliano si è subito ambientato al meglio in Sicilia, confermando attraverso le colonne del "Corriere dello Sport" la propria volontà nel rimanere in rosanero e nel credere fortemente alla salvezza. "Se il Palermo si salva resto, se retrocede anche. Il mio contratto scade nel 2020, non credo di tornare in Brasile, anche se nel nostro mestiere tutto è in evoluzione. Ma sono certo che resteremo in A: sono solo a metà della mia carriera, mi sembra di avere diciotto anni ed è presto per capire cosa fare da grande. Voglio giocare a calcio, aiutare la mia famiglia: ho fatto investimenti e comprato casa, cerco di assicurarmi l’avvenire".
Sulla vita in rosanero, poi: "Palermo è meravigliosa, hai il mare a due passi. I nostri amici sono Cionek e due ragazzi palermitani, Claudio e Gianpaolo, che ci fanno conoscere ristoranti, posti e ci aiutano giornalmente: è come avere altri parenti. Ieri siamo passati da Santa Rosalia: siamo devoti alla Madonna. Ognuno di noi ha chiesto qualcosa. Saudade del Brasile? Un po', fa parte del nostro animo: mi manca soprattutto la famiglia. Per fortuna è venuto per un paio di giorni mio fratello Douglas, un secondo padre: mi accompagnava a scuola in bici, ho giocato e sono andato in ritiro con lui".
Infine, su Lopez, Nestorovski e Baccaglini: "Lo senti per l’intera settimana, lavora tanto sulla fase difensiva e sul piano tattico, senti la sua fiducia. Il mio primo gol? Contro il Cagliari. Ho fretta, il campionato sta per finire... Nestorovski? Mi piace metterlo allo stesso livello di Belotti o Immobile, nonostante abbia altre caratteristiche. E’ destinato ad una big. Baccaglini invece ha tanta energia, è molto presente e dice che possiamo farcela a salvarci. Sta lavorando intensamente ed è un bene per noi".
