Tutto e subito. Prima l'entrata in società, poi la presenza al Barbera per la sfida con la Roma. La nuova vita di Paul Baccaglini da presidente del Palermo non si ferma un attimo, densa di impegni e progetti da approntare con l'obiettivo di difendere una serie A quanto mai a rischio. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, il nuovo numero uno dei rosanero ha parlato di tutto, sottolineando di essere convinto nella salvezza e spiegando i retroscena della trattativa per acquistare la società. "I giocatori li ho voluti incontrare uno per uno, partendo dall’allenatore Diego Lopez. E alla fine ho chiesto di darmi del tu. E ho detto loro che ce la possiamo ancora fare, che ci possiamo salvare".
Una vita lontana dal calcio, iniziata giocando a basket e continuata poi nello spettacolo: "Volevo fare il giocatore di basket, ero un buon play. Amavo Jordan e Pozzecco. Ginocchio e caviglia mi hanno tradito. Poi conobbi Claudio Cecchetto, e successivaente è arrivata Rtl 102,5, quindi le Iene, quattro stagioni. Poi l’incontro con Pif, Mtv. E basta; ogni cosa ha il suo tempo. E’ stato bello finché c’è stata passione ed emozione, ma non avrei mai obliterato il cartellino per stare nel mondo dello spettacolo. Così mi sono buttato nel trading. Avevo messo da parte un piccolo capitale. Ho studiato, viaggiato, mi sono messo al computer, ho fatto pure i corsi on line. Ore e ore sui mercati americani ed europei. La geometria mi è sempre piaciuta e apprezzavo Cartesio e la sua teoria del metodo. I dubbi su di me? Immagino, sono giovane, sto con la ex velina, che, però, ha una testa così... Facevo la Iena, ho più di 60 tatuaggi. Ma ad aprile sarò al 100% il proprietario del Palermo e sarà creata una società apposita. E in città starò tanto dalla prossima stagione quando avremo sistemato la nostra vita. E io Thais e sua figlia ci trasferiremo a Milano. Prenderò, comunque, casa a Mondello. Non sono una meteora e neppure, come dicono, uno che sta tre mesi fino alla retrocessione a fare da parafulmine e poi torna Zamparini. Voglio vivere squadra e città".
La domanda che tutti si pongono però è una, come Baccaglini ha comprato il Palermo: "Ora spiego: con Zamparini mi ha messo inizialmente in contatto Frank Cascio. Poi ho conosciuto Angelo Baiguera (braccio destro di Zamparini). Maurizio voleva fare una riorganizzazione totale del suo patrimonio, all’interno del quale c’è pure il Palermo. Era stufo di insulti e pressioni. Stanco. Questa è una collaborazione tra me e lui. Che da ora faccio il presidente. Non si può dire che ho pagato il Palermo una determinata cifra perché gli investimenti verranno fatti quando ci sarà bisogno. Sicuramente per lo stadio che è il mio obiettivo principale e gli incontri istituzionali della settimana scorsa lo dimostrano. Lo stadio è la chiesa in cui si celebra la messa. E’ tutto. Quella con Zamparini è stata una trattativa condotta in Friuli, a casa sua e durata mesi, in silenzio. Come deve essere. Sono operazioni complesse e articolate. Io rappresento il fondo Integritas Capital, che funge da tramite per alcuni investitori, ma non è che devono essere svelati i nomi dei componenti. Si lavora in segreto con tanti studi legali. L’idea, ripeto, è riorganizzare la struttura di Zamparini e alla componente protagonismo non ho proprio pensato. Zamparini non uscirà dalla mia vita. Ha fatto calcio per 40 anni, ingaggiato gente come Cavani, Pastore, Dybala, Vazquez, tanto per citare i più recenti. E io sono così scemo da privarmi di lui? Il mio compito è valorizzare il brand Palermo. Perché una cosa su questo aspetto mi permetto di dirla. In Italia i club non valorizzano il brand. Ha idea delle potenzialità che ha il Palermo e Palermo? Porterò in estate la squadra a New York. Ma in pochi giorni ho già messo su un progetto che mi sta a cuore: negli uffici dello stadio ospiteremo, in collaborazione con l’Università, giovani studenti che progettano delle start up. Le migliori le faremo nostre".
Prima di acquistare il Palermo, il rapporto di Baccaglini con il calcio non era poi così stretto: "Sono stato una sola volta a San Siro a vedere l’Inter. Mi portò in curva un amico. Una volta in radio mi presentarono Zanetti. E ho ammirato Del Piero, mi sembra una persona per bene. Ho sempre guardato la Nazionale. Lopez? Mi piace, ha grinta, e la infonde ai giocatori. E’ uno di loro e lo rispettano. Io credo che Palermo debba stare in A, con tutto il rispetto per l’Empoli che abbiamo in casa all’ultima giornata. Spero tanto sia la sfida decisiva. I ragazzi li ho visti decisi a provarci. Poi penseremo a cosa fare. La base c’è e la società non è affatto messa male".