Onore, dovere, l'importanza di essere: il Bushido secondo Nainggolan
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Data: 20/02/2017 -

Onore, dovere, l'importanza di essere: il Bushido secondo Nainggolan

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Pochi giri di parole: Radja Nainggolan è così. Punto, . Radja Nainggolan è il duro della classe ai tempi delle medie, è il capetto di quartiere. Nainggolan è soprattutto "essere". Anche apparire certo, chi non lo è? Prima i tatuaggi: "Ho iniziato a farmeli a Piacenza quando non ero nessuno". Scelte. Infine la cresta e quel look un po' così, diciamo folkloristico. Tuta, calzino rosa a pois. Occhiali discutibili e magliette casual (diciamo così dai). Sorrisetto sempre pronto. Nainggolan, oltre ad essere un top player del suo ruolo, è soprattutto una persona vera: "Non sono un finto". Questo il suo biglietto da visita da mostrare a chi non lo conosce. Come sintetizzarlo? Prendiamo il Bushido (sì, confronti importanti). Parentesi: ok l'Indonesia che c'entra poco, ok il Ninja, ok il fatto che abbia visitato l'Asia solo nel 2013. Anche il fatto che i Samurai, forse, non prenderebbero tanto bene il paragone. Ma se la via del guerriero ha sette capisaldi, Nainggolan quanti ne possiede? Analizziamoli (ps: sono giustizia, eroico coraggio, compassione, gentile cortesia, sincerità, onore, dovere e lealtà).

Giustizia e compassione, uno sì e l'altro no. Sintetizzabili in un solo episodio. Nainggolan ha rifiutato di conoscere il padre dopo che l'aveva abbandonato tanti anni: "Mi cerca perché sono famoso, quando l'ho rivisto non ho provato niente. E' come se fosse un estraneo". Giustizia perché "di lui ricordava soltanto litigi e se lo meritava". Niente compassione. Ancora no. Radja, poi, è stato cresciuto soltanto dalla madre, poi scomparsa nel 2010 per un cancro: "Mi manca ogni giorno, è come se fosse sempre con me". Soffrire per essere forti. Social media manager? Zero, sui social risponde lui: "Il mio account Twitter lo gestisco da solo. Ogni tanto rispondo così faccio capire il mio carattere". Sincerità, altro caposaldo. Perché il suo segreto sta proprio nella sua personalità trainante. Radja è l'eccesso. "Il troppo". Lui si definisce un "calciatore da discoteca". Uno che "va a ballare ed esce la sera". Questo perché "non è mai stato uno da casa-campo-casa". Così.

Ai tempi del Piacenza aveva sempre il bancomat in rosso, combinava qualche marachella ma era già un talento. Giocava col 10 perché "voleva fare gol". Trequartista di grinta e carattere, anche di qualità. Oggi tuttocampista con la Roma. Score d'autore: 10 gol stagionali di cui 7 in Serie A, il suo recordo di sempre (l'ultimo ieri nel 4-1 contro il Torino). Spalletti lo elogia e se lo tiene stretto, difendendolo in più occasioni. Anche dopo quel video ormai famoso, in cui Radja ha dichiarato di "odiare la Juve". Nello spogliatoio non l'hanno abbandonato. Ma niente gentile cortesia verso "i nemici". Su questo c'è ancora da lavorare. Lode al suo modo di essere in campo invece, il primo ad entrare in campo e l'ultimo ad arrendersi. Un combattente: "Vado in guerra per i miei compagni". Onore. "Lo faccio per vincere la partita e anche quando perdo". Dovere. A Piacenza parlava quattro lingue: "Italiano, inglese, francese e fiammingo". A Cagliari ha trovato l'ambiente ideale per crescere ringraziando Bisoli, il primo a credere in lui. Poi la Roma e la consacrazione definitiva, grazie a quei tifosi per cui è diventato idolo: "Non mi dispiacerebbe chiudere qui la mia carriera". Lealtà.

23 reti in 3 anni e mezzo, ben 13 con Spalletti in panchina. Questione di numeri, di feeling. Il suo nome, poi, dice tutto: "Radja". In indonesiano significa "Re". Monarca. Nel senso che in mezzo "comanda lui". E in effetti è proprio così, perché Nainggolan è l'uomo ovunque: gioca alto e segna, gioca da mezz'ala, gioca da incursore, i suoi tackle col brivido sono ormai famosi. Fondamentale in ogni zona, in ogni contesto. Corre per tre. E quando chiedono a Spalletti se il suo "Ninja" fa una vita sregolata sui risponde così: "Nainggolan fa una vita regolarissima". Amen, difeso a spada tratta. L'avevamo già detto questione di feeling? Insomma, Nainggolan è così. Caposaldo di se stesso. Onore, dovere, lealtà, giustizia, sincerità. Il bushido secondo Radja.



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