Olympiastadion, a Berlino un nuovo prato in dieci mosse
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Data: 09/03/2016 -

Olympiastadion, a Berlino un nuovo prato in dieci mosse

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Che campo di patate. Quante volte lo avrete pensato, guardando anche partite di grandi squadre europee. La zolla che ti tradisce, la buca che ti inganna. Roba da farsi male e da rovinare un bello spettacolo di calcio, molto spesso. Non ditelo poi agli allenatori, i principali fomentatori della protesta quando uno o l'altro prato proprio non vanno. Ebbene, alle prime avvisaglie il metodo c'è: sostituire l'intero manto erboso. Niente toppe, niente sistemucci dell'ultima ora: cambiare tutto. E "come si fa? Quanto ci vuole?" chiederete voi. A venirci in aiuto è un esempio di perfetta organizzazione, in uno stadio che conosciamo bene come l'Olympiastadion di Berlino, casa dell'Hertha. In 10 mosse, con l'aiuto del profilo Twitter @Oly_Berlin, ecco come ha cambiato faccia. 1) Saluti al vecchio prato. Ahinoi, è un passaggio forzato. Un video girato nel celebre stadio dei Mondiale del 2006 ci spiega come: 2) Il lavoro continua. Camion portano fuori dall'impianto terra ed erba, grazie all'aiuto di ruspe. Pian piano, le prime striscie di terreno scompaiono e lasciano spazio alla terra:
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8) Azione. Un macchinario specifico, con l'aiuto di un assistente, 'sbobina' l'imballaggio e lo stende sul rettangolo di gioco: 9) Fine primo tempo. Metà del nuovo manto è posata, manca solo un ultimo sforzo. Dopo tre giorni di lavoro, la fatica è quasi terminata:
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