La conferenza stampa di Giuseppe Conte ha annunciato le misure del nuovo Dpcm, con profonde ripercussioni anche per il mondo dello sport. Soprattutto a livello dilettantistico: cosa sarà consentito fare e cosa no?
Dalla Serie D alla Prima Categoria, il decreto non lascia spazio a dubbi: "Sono consentiti soltanto gli eventi e le competizioni riguardanti gli sport individuali e di squadra riconosciuti di interesse nazionale o regionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI)". Salve dunque anche la Serie A e B femminili, oltre alle stesse categorie del campionato Primavera. Non ricadono nella definizione invece, in quanto non riconosciute dalla FIGC, Seconda e Terza Categoria che dovranno quindi fermarsi.
Ci sarà inoltre un'ulteriore stretta riguardo al pubblico per le manifestazioni sportive (rimane il tetto massimo di 1000 spettatori per le competizioni all'aperto, comunque entro il 15% rispetto alla capienza totale, ma scende a 200 nei palasport e negli altri impianti al chiuso).
Scuole calcio e allenamenti
Qui ci saranno le conseguenze più radicali. Il decreto dice infatti che: "L’attività sportiva dilettantistica di base, le scuole e l’attività formativa di avviamento relative agli sport di contatto sono consentite solo in forma individuale e non sono consentite gare e competizioni. Sono altresì sospese tutte le gare, le competizioni e le attività connesse agli sport di contatto aventi carattere ludico-amatoriale".
Quindi stop a ogni altra forma di sport giovanile, allenamenti compresi. L'unica opzione concessa è l'allenamento in forma individuale, senza contatti con terzi e dunque al di fuori dalle strutture sportive regolarmente predisposte. Una soluzione che può far comodo ad altri sport di contatto (si pensi alle arti marziali), ma che di fatto non lascia margine al calcio o altri sport che prevedono allenamenti di squadra.