Spiagge bellissime, panorami mozzafiato, città che trasudano storia e arte. Un prosimetro di piacevoli scoperte e forti emozioni, l’Albania. La ‘Terra delle Aquile’. In ascesa costante negli ultimi anni, sotto tutti i punti di vista. Anche sportivo e primariamente calcistico. La qualificazione alla fase finale di Euro 2016 è soltanto l’acme (provvisoria) di risultati davvero importanti.
Mentalità forte, caparbia, giovani disposti al sacrificio costante e quotidiano, investimenti di primissimo piano e rinnovamenti infrastrutturali. La linea politica, vincente, del presidente della federazione albanese, Armand Duka, figlio peraltro di un ex calciatore dal quale ha ereditato la passione per il calcio. La sua elezione ha rappresentato davvero un punto di svolta. Un nuovo inizio per il calcio albanese, di pari passi con lo sviluppo della Nazione.
Dalla costruzione di nuovi centri tecnici per reclutare giovani di prospettiva all’inaugurazione del nuovo stadio della Nazionale che avverrà il prossimo 11 giugno, oltre a sostanziali investimenti nelle strutture giovanili e nel sussidio alle società per lo sviluppo di solide realtà che negli anni successivi possano avere un ruolo importante nel panorama europeo. Sono queste le essenziali linee guida del programma di sviluppo di Duka che è stato anche eletto nel Comitato Esecutivo della UEFA.
Collegamenti sostanziali anche con il calcio italiano quale modello da seguire. La nomina di Edy Reja Commissario Tecnico della nazionale albanese, ma anche terreno fertile per investitori, quali su tutti la Dm Football Management di Daniele Mura, che da ormai cinque anni lavora in pianta stabile sul territorio.
E se i risultati sono già ben tangibili, lo sviluppo del calcio albanese – targato Armand Duka – sarà ancor più evidente nel prossimo futuro. Con un ruolo di primo piano all'orizzonte nel panorama europeo...