“Sanguigno. Un personaggio folle ed è meglio evitare di farlo incazzare”. E un benvenuto in Francia con un biglietto da visita che non lascia indifferenti. D'altronde Sergio Conceicao in Ligue 1 non ha mai giocato e aveva pur bisogno di una presentazione. Dalla scorsa settimana però è diventato il nuovo allenatore del Nantes e ieri ha vissuto il suo esordio (in Coppa di Francia) sulla panchina che prima era di René Girard.
In attesa di vedere cosa cambierà col portoghese, a livello di gioco, intanto già qualche regola è stata imposta. 'Tosto' da giocatore, lo continua ad essere anche nei panni di allenatore. Niente allenamenti aperti almeno fino a Natale e "scusate tifosi ma è così", e poi l'avvertimento: "Non sono un angelo e non cambierò". In Italia è ricordato per le sue avventure al Parma, all'Inter e soprattutto alla Lazio con cui vinse anche lo scudetto nel 2000. Nello stesso anno di quell'Europeo in cui il Portogallo - suo e di giocatori come Figo, Pauleta, Couto, Rui Costa e Paulo Sousa - arrivò in semifinale. In Grecia ricordano ancora la rissa con Nikopolidis dell'Olympiacos, in Belgio invece lo sputo in direzione di Meert nel 2006 in semifinale di Coppa, seguito dal lancio della maglia verso l'arbitro (gesto che gli è costato 4 mesi di squalifica). 'Testa calda', ma non solo. Provocatorio sì, questione di carattere, però Conceicao in passato si è dedicato anche ad alcune iniziative solidali: ha sostenuto economicamente un orfanotrofio di Coimbra, sua città natale, e nei 4 mesi di squalifica allo Standard Liegi è diventato ambasciatore di una campagna anti-razzismo. Sotto quei comportamenti a volte eccessivi si nasconde dunque anche un cuore d'oro.
Giocatore focoso, ma anche allenatore e uomo caparbio. Uno che mantiene le promesse. Nel 2015 ha raggiunto la finale di Coppa di Portogallo con il Braga e per festeggiare ha 'pagato' la scommessa fatta prima di quei 90 minuti: è tornato a casa a piedi, insieme ad alcuni membri del suo staff (i giocatori sono tornati in pullman). Quaranta chilometri per 'festeggiare' quel traguardo. Ieri sera dopo aver vinto la sua 'prima' sulla panchina del Nantes (contro il Montpellier negli ottavi di Coppa di Francia) avrà festeggiato comunque. Niente scommesse, solo testa ai prossimi impegni perché c'è da risalire la classifica. “Siamo ai quarti? Io ora penso alla gara di venerdì”. Non fa una piega, è proprio lui. E in un francese perfetto, punto a suo favore. In panchina Conceicao si sbraccia, urla, dà indicazioni. Guida i suoi. Magari anche verso una seconda parte di stagione più tranquilla. Dal Portogallo alla Francia, da giocatore ad allenatore... 'Sanguigno', 'folle'. Sì, e intanto vincente all'esordio.