"Non ho la rete nel Dna, ma se c'è da buttarla dentro ben venga...". Due anni senza gol per Luca Cigarini, per riscoprirsi improvvisamente bomber: dopo il Crotone il "Ciga" "Castiga" anche la Spal. Dal Bismantova, la prima squadretta delle elementari, al paradiso del calcio italiano, il copione non cambia, i gol da fuori area e su punizione rimangono la specialità della casa: adesso sono 18 in serie A, con 22 assist. Sei mesi per ritrovarsi, dopo l'anno a vuoto nella Sampdoria. Pagato 3 milioni di euro all'Atalanta, il regista emiliano è stato chiuso da un certo Lucas Torreira, che non a caso adesso è corteggiato da tutte le big: "Era più forte di me, c'è poco da fare..." . Tre anni da riserva? Troppi per Cigarini, che questa estate, alla terza chiamata dalla Sardegna, ha risposto presente.
La prima nel 2005, quando il suo ex allenatore nella Primavera Davide Ballardini, provò a portarselo a Cagliari dalla Sambenedettese. Il prodotto del settore giovanile del Parma aveva appena 19 anni, i gialloblù non ne vollero sapere: Luca Cigarini, Filippo Savi e Daniele Dessena erano il futuro del centrocampo parmense. Sarà Claudio Ranieri a lanciarlo nel calcio che conta: 84 presenze e 5 gol con la maglia degli emiliani. Poi una stagione all'Atalanta, una nel Napoli, una al Siviglia, e ritorno a Bergamo: 5 anni di fila in nerazzurro, 181 presenze e 11 gol totali.
La seconda telefonata "sarda" è arrivate nell'estate del 2016 e stavolta è Luca che preferisce andare nella Sampdoria dell'amico Quagliarella: appena 4 presenze in campionato e 3 in Coppa Italia. Una delusione non solo per Luca, ma anche per qualche fanta-allenatore, che puntualmente glielo fa notare. “Luca sei una delusione, ho speso tanti fantamiliardi per averti nella mia squadra pensando a quel tuo gol contro il Milan, quando eri al Napoli. Che dici ti rifai o ti svincolo?”. Pronta la risposta del Ciga: “Non sono io la delusione, sei tu l’allenatore scarso che mi ha preso”. Spiazzante come una delle sue punizioni, ironia e battuta pronta non sono mai mancate all'ex enfant prodige del Parma.
Cagliari nel destino, dunque... "Per come sto vivendo quest'anno mi piacerebbe chiudere la carriera qui". L'inizio non è facile, con i tifosi rossoblù non scatta subito la scintilla. Ma si sa, ti rendi veramente conto che l'amore sta per nascere quando senti la mancanza e quando nel centrocampo rossoblù manca il Ciga sono dolori: nulla possono Andrea Cossu e Nicolò Barella in regia. Dalla dodicesima giornata il "professore" inizia le sue lezioni di calcio e i compagni capiscono che non possono più farne a meno: la sua gestione del pallone, le sue geometrie e i suoi passaggi smarcanti diventano la chiave delle giocate rossoblù. Il soprannome, azzeccatissimo, è nato negli allievi del Parma, dove Cigarini veniva spesso chiamato da Cesare Prandelli come "tappabuchi" durante gli allenamenti della prima squadra.
Due assist, seppur decisivi, non bastano per entrare nel cuore dei tifosi: serve qualcosa di emozionante, che faccia vibrare il petto. A Crotone il momento giusto... La squadra è in 10 e sotto per un rigore dubbio, giocatori e tifosi rossoblù si sentono perseguitati dalla sfortuna e dalla Var: ci pensa il Ciga. La sua punizione allo scadere del recupero del primo tempo è perfetta, ma vale "solo" un punto. Serve qualcosa in più, magari alla Sardegna Arena: quale occasione migliore di "castigare" anche la Spal e portarsi a più sette dalla zona calda? Il destro di Cigarini non perdona Alex Meret: sassata da fuori area, palo e gol. E finalmente è amore con la Sardegna Arena: "Eh Cigarini eccolo qua..."
Due reti in due partite, l'ultima risaliva a Torino-Atalanta, aprile del 2016, punzione identica a quella dello Scida. "Uno dei miei idoli era Pirlo e ho cercato di imitarlo nelle punizioni, ma tra me e lui c'è un abisso". Sarà, ma tanto basta a gonfiare la rete nei momenti decisivi, vento della Sardegna permettendo. Grande appassionato di basket e della Pallacanestro Reggiana, fan di Valentino Rossi, Cigarini in carriera vanta anche l'esperienza in Liga con la maglia del Siviglia, dove nella stagione 2010-2011 ha segnato anche due gol in Europa League. Solo una la rete con la maglia dell'Under 21, in 20 presenze. Poca, invece, la fortuna con la Nazionale maggiore, dove nonostante la convocazione dell'agosto del 2010 del suo mentore Prandelli, Cigarini non è mai riuscito a esordire.
Fuori dal campo? Bravo ragazzo... Luca passa il tempo con la famiglia, i tre bambini e la moglie Francesca Bargiacchi, gli amici, a leggere romanzi (Gomorra e Narcos i suoi preferiti), ad ascoltare musica latino-americana, la sua carica prima delle partite. "Hanno ucciso l'uomo ragno" la canzone del battesimo rossoblù anche se "con il canto sono parecchio negato". Futuro? Cigarini ha già pensato al domani, aprendo con gli amici una società di digital marketing. Ma il momento di appendere le scarpette al chiodo è ancora lontano: chissà se dopo questa rinascita sarda il fanta-allenatore la penserà ancora allo stesso modo... Di certo per i tifosi rossoblù il Ciga è tutt'altro che una delusione.