Proprio ieri il Paris Saint Germain si è laureato campione di Francia con otto giornate d'anticipo. Una lotta impari per le altre, in effetti una vera e propria lotta al titolo non c'è stata, e l'abisso di punti tra prima e seconda ha finalmente avuto anche la matematica dalla sua: PSG ancora campione. E se in Ligue 1 non c'è stata storia, e i soliti noti hanno vinto, in un altro campionato europeo in vetta c'è una sorpresa. No, non parliamo del Leicester, che adesso sorpresa più non è, ma del Rostov.
Dalla Russia con amore, anzi con clamore. Perchè la storia di questo club nato sulle rive del Don non è costellata di alcun riconoscimento europeo e di nessun piazzamento in classifica al di sopra del sesto posto. Vedere dunque il Rostov in prima posizione a pari punti con il CSKA fa un certo effetto: un'altra Cenerentola al ballo delle grandi, un nuovo miracolo sportivo inatteso e interessante. Gli uomini di Kurban Berdyev si sono conquistati il primato proprio sabato scorso, grazie alla vittoria per 2-0 sui diretti concorrenti del CSKA.
A proposito di Berdyev. In Russia è a lui che riconducono l'incredibile merito di aver fatto crescere così una squadra come il Rostov. Allenatore risoluto e cinico, la scorsa stagione evitò la retrocessione ed oggi sogna, e fa sognare, il titolo. Come quando era alla guida del Rubin Kazan, che con lui vinse due titoli consecutivi lasciandosi alle spalle tutte le ben più attrezzate squadre di Mosca. Solidità, organizzazione e difesa a cinque questi i pilastri del suo gioco che la prossima stagione si potrà ammirare anche in Europa. Ma prima c'è da finire questo campionato: dieci giornate al termine della stagione e un titolo da strappare ai favoriti.