Nocerino: "Ibra, il Palermo e quel gol al Camp Nou: vi racconto tutto"
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Data: 09/05/2019 -

Nocerino: "Ibra, il Palermo e quel gol al Camp Nou: vi racconto tutto"

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Il ricordo più bello, nonostante il risultato finale, risale al 3 aprile 2012. Barcellona-Milan 3-1, di Nocerino l’unico gol messo a segno da Ambrosini e compagni. “Firmai il momentaneo pareggio, ho provato un’emozione incredibile. Io che facevo gol al Camp Nou, una storia pazzesca. La cosa più bella è che quel giorno, in tribuna, c’era mio padre. Era la prima volta che assisteva dal vivo ad un match all’estero, aveva fatto centinaia di chilometri per me e a fine partita era in lacrime. In quel gol ho rivisto tutti i sacrifici di un uomo che ha sempre creduto in me, che mi ha spinto in alto, pur senza chiedere mai niente a nessuno. Segnare quel gol è stato come realizzare un sogno, prima suo e poi mio: stupendo!”.


A fine stagione Nocerino fu inserito nella lista dei convocati del c.t. Prandelli per Euro 2012, nell’anno in cui gli azzurri si arresero in finale contro una Spagna di veri marziani. “Era una bella Italia. C’erano Cassano e Balotelli che erano dei fuoriclasse, peccato per come sia finita. Teste calde? Per come li ho conosciuti, io direi di no, anzi. Antonio è uno dei più forti compagni che ho avuto; Mario nel corso della sua carriera è stato troppo buono. Arrivato ad un certo punto, non ti puoi permettere distrazioni, perché poi è la testa che fa la differenza. Balotelli, invece, si rilassa e sembra quasi che si dimentichi di essere un giocatore fuori dal comune: a lui, la natura ha dato qualcosa in più rispetto agli altri”.

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Rientrato dagli Europei, l’avventura di Nocerino con la maglia del Milan cominciò a prendere una piega diversa: “Mentre io mi ero abituato a giocare con un certo tipo di giocatori, la squadra stava cambiando sotto diversi aspetti. Tanti compagni lasciarono Milano, io andai in prestito prima al West Ham, poi al Torino e infine al Parma, che era a un passo dal fallimento. Una volta tornato in rossonero, mi resi conto che quel posto non faceva più per me.
 
Regolarmente in rosa per la stagione 2015-2016, Nocerino è finito ai margini del progetto di Mihajlovic. “Ero rimasto fuori ma in carriera, come nella vita di tutti i giorni, sono stato sempre abituato a non chiedere niente. Ho capito da me che era arrivato il momento di cambiare aria. La prima cosa che guardo nei club per i quali lavoro è l’aspetto umano. E io, in quel Milan, non ce la facevo più”.
 
Dopo due anni segnati da bassi… più che da alti, nel gennaio 2016 per Nocerino arriva finalmente l’offerta giusta. È tempo di calciomercato e il telefono del centrocampista squilla in continuazione: “Ciao Antonio! Perché non mi raggiungi a Orlando? Dai, vieni a darmi una mano!”. Dall’altra parte della cornetta c’è Ricardo Kakà, ex compagno ai tempi del Milan. Il brasiliano, capitano dell’Orlando City, ha giocato un ruolo fondamentale nella trattativa per il trasferimento di Nocerino in MLS: “Siamo diventati grandi amici – spiega Antonio -. Abbiamo portato un po’ di entusiasmo nello spogliatoio e trovavamo sempre un modo per mettere da parte la nostalgia di casa”. Alla fine, neanche a dirlo, proprio Orlando è diventata la casa della famiglia Nocerino.

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 A poche settimane dal termine dei principali campionati europei, Antonio è ancora svincolato. Lo è stato negli ultimi sei mesi della passata stagione, lo stesso è successo quest’anno dopo la rescissione con il Benevento. “Non ho intenzione di accettare una proposta qualsiasi, piuttosto cerco un ambiente che mi offra qualcosa dal punto di vista umano e che riesca a darmi gli stimoli che cerco. Se non sarà possibile, probabilmente prenderò il patentino da allenatore, anche se pensando al mio futuro mi vedo più portato per lo scouting. Studiare da allenatore, a prescindere da questo, è un’esperienza che voglio fare, mi arricchirebbe sotto diversi punti di vista e potrebbe sempre tornarmi utile”.

Il momento dell’addio al calcio, però, oggi è ancora lontano. A 34 anni e un mese, Nocerino rimane in attesa dell’offerta giusta. Se qualcuno ci dovesse fare un pensiero, lo cerchi su quel “+ 407…”. Dopodiché, non resta che aspettare una sua risposta. La vita, lì in Florida, comincia sei ore più tardi.

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