Per convincere la Lazio è ‘bastata’ una tripletta in amichevole. Venti minuti, tre tiri, wow: “Ok, sei dei nostri”. Anche se hanno dovuto aspettare tre mesi per il transfer. L’arrivo a settembre, un blitz per la Primavera, l’esordio il 19 gennaio contro il Foggia in campionato (5-0 e primo posto consolidato, 26 punti).
Il biglietto da visita è lo stesso dell’amichevole estiva: wow. Tyro Nimmermeer è devastante, strappa applausi e segna il primo gol in biancoceleste, procurandosi anche un rigore (poi fallito da Silva). Numero 9, velocità e strappi, può fare anche l’esterno. I suoi guizzi sono valsi un soprannome: Tyroman. Valter Bonacina - allenatore della Primavera della Lazio - ne ha lodato le grandi qualità tecniche, punterà su di lui per centrare la promozione.
Ad alcuni ricorda Weah, lui studia da Hasselbaink e dagli olandesi che in Italia hanno fatto la storia: Gullit, Van Basten e Rijkaard. Tyro è un ragazzo ambizioso ma riservato, timido. Vive a Formello, sta studiando l’italiano grazie a un insegnante privato, a settembre ha firmato un contratto di tre anni.
Tare l’ha pescato in Olanda nelle giovanili dell’AZ, quando era tutt'altro che felice: “Non giocavo, questo non è buono per nessun giocatore. Così le nostre strade si sono divise”. Per la prima volta lontano da casa e dalla famiglia. Classe 2001, per due anni ha giocato nell’Ajax, per altri sei nell’Az. Tutta la sua vita.
Ora ha scelto la Lazio "per prendersi tutto". In tre occasioni si è allenato con la prima squadra, insieme ai grandi, e Inzaghi ha avuto di osservarlo da vicino rimanendone sorpreso, soprattutto per le doti fisiche: “Cresci bene che ripasso”. Questo il concetto, Bonacina ci punta e Tare ci crede. In attesa di altri wow.