L’appuntamento tra Zdenek Zeman ed il suo primo trofeo viene rimandato ancora. E pensare che questa poteva essere davvero l’occasione buona per lui e per il suo Lugano, ma la finale contro lo Zurigo - già retrocesso - si rivela una beffa per il Boemo.
Si gioca in un clima surreale, dal momento che i tifosi dello Zurigo sono in religioso silenzio. La loro è una protesta nei confronti della squadra retrocessa proprio in settimana. Ecco perché a giocare in casa sembra che siano quelli del Lugano, incitati dal primo all’ultimo secondo dai quasi 8mila tifosi arrivati in giornata a bordo dei tre treni speciali organizzati per l’occasione.
Nel primo tempo il Lugano ha l’occasione per portarsi avanti con Bottani che però si fa parare dal portiere avversario il calcio di rigore concesso dell’arbitro. E così lo Zurigo ne approfitta trovando la rete del vantaggio con Sarr, bravo nel raccogliere una respinta imprecisa di Salvi.
La ripresa è all’insegna dei pali, uno per parte. Il primo lo centra lo Zurigo con Kerzhakov, subito dopo tocca a Piccinocchi per il Lugano. Poi succede poco o nulla, nonostante Zeman le provi tutte mettendo in campo ogni giocatore offensivo a disposizione.
Lo Zurigo conquista una Coppa davvero inattesa che vuol dire anche storica qualificazione alla prossima Europa League, proprio così: retrocesso ma ugualmente in Europa. E alla fine festeggiano anche i tifosi della curva Sud che rompono il silenzio per festeggiare la vittoria. Per Zeman, invece, nulla di fatto, il suo tabù in quanto a titoli conquistati resta immutato.