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Data: 28/09/2016 -

Niente birra coi tifosi, ma quante 'pizze' dopo la vittoria sul Catania. Zanini terzino goleador: "Ora sogno con l'Akragas"

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Sensazioni. Di solito quand'è così non si sbaglia mai. Certo, rimane da considerare anche mille altri fattori, tra cui la fortuna. Ma "con positività e consapevolezza dei propri mezzi alla fine si vince sempre". Si vince, sì. E magari si riscrive anche la storia. Se poi vi dicessimo che un terzino di professione ha risolto il sentitissimo derby tra Catania e Akragas forse non ci credereste. Al '94 tra l'altro, da urlare 'Clamoroso al Cibali!'. Eppure, in barba ai bomber ecco Matteo Zanini"Sapevo che avrei segnato - continua l'ex Messina e Cesena -, in quel momento me lo sentivo proprio. Erano già due o tre contropiedi che chiedevo continuamente palla. Finalmente è arrivata quella giusta, ho visto la porta e poi 'boom'. Dritta dritta all'angolino, che gioia". Sensazioni che diventano positive e aumentano ogni partita di più. Forse destino. "E' stato bellissimo, una gioia immensa. Mi sono reso conto soltanto dopo di quello che avevo fatto" ammette Zanini ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com. "Segnare e vincere un derby così sentito, in quello che fino a pochi anni fa era uno tra i palcoscenici più importanti della Serie A, è qualcosa che non potrò mai dimenticare. Sì, domenica abbiamo fatto la storia". Prima vittoria in assoluto sul campo dei rivali e balzo importante nella classifica del girone C di Lega Pro, è un magic moment per il classe '94, già autore di tre reti in sei giornate di campionato. Una ogni 180'. Ed è terzino, ricordiamolo.

Minuto 94. Fischio finale e tutti dritti negli spogliatoi. Prima parte della festa: "Lì ho iniziato a capire che avevamo fatto qualcosa di straordinario. Ma è stato in autogrill che è successa la cosa più bella. Abbiamo trovato tutti i nostri tifosi ad aspettarci, sono anche partiti diversi cori nei miei confronti. Mi sarebbe tanto piaciuto scendere dal pullman per bere qualche birra insieme a loro, ma purtroppo non è stato possibile". Niente birre, ma momenti di goliardia con i compagni sì: "E' stato un gran viaggio di ritorno. Prese in giro, canti, risate... E non sai quante 'pizze' mi sono beccato! (ride, ndr)". Poi però il giorno dopo un'accoglienza più soft: "Sì, tutto si è tranquillizzato, a parte il telefono che mi scoppiava. Ho ricevuto messaggi dagli amici di sempre, quelli con cui sono cresciuto, e da tanti ex compagni di squadra. In più la gente mi ha ringraziato per strada, abbracciandomi mentre facevo la spesa e anche dal macellaio. Qui ad Agrigento è così, non è una di quelle piazze calde del sud, è una città molto tranquilla. Sembra proprio di stare sempre in famiglia".

E a proposito di famiglia Zanini non dimentica quella a tinte rossonere: "Sono cresciuto lì, nel settore giovanile del Milan - conclude il difensore -. Quelli erano gli anni in cui si vincevano le Champions League, mi sono serviti per crescere mentalmente. Il giocatore che ammiravo di più? Vedevo Clarence Seedorf e restavo sbalordito, un professionista esemplare". E i sogni? "Ovvio che mi piacerebbe giocare a San Siro, magari proprio con la maglia del Milan. Adesso però voglio restare concentrato soltanto sull'Akragas, con la speranza di ottenere la salvezza il prima possibile. Poi chissà. In fondo sognare non costa nulla". E se tutti i sogni avessero un finale 'Clamoroso' come quello del 'Cibali', Matteo Zanini ci metterebbe da subito una firma. Anche se quella sull'appuntamento con la storia dell'Akragas l'ha già messa.



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