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Data: 11/04/2017 -

Nicola: "In caso di salvezza Crotone-Torino la faccio in bici: a piedi rischierei di perdermi il ritiro estivo"

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Dopo il Chievo anche l'Inter: Crotone a meno 3 dal sogno salvezza. Sembrava impossibile riaprire il discorso, e invece Davide Nicola non ha mai mollato l'idea del "miracolo sportivo". La vittoria dei nerazzurri è già storia, obiettivo battere il Torino:

"A me interessa solo la partita di sabato" - si legge nelle pagine di Tuttosport -"Questa settimana per noi è importantissima perché intanto si gioca di sabato. Poi abbiamo tre giocatori convocati per lo stage della Nazionale (Falcinelli, Ferrari e Ceccherini) che per noi è motivo di grande soddisfazione, anche per il mio lavoro, però questo comporta degli adattamenti per i calciatori che tornano il giovedì e che giocano il sabato. Io adesso penso solo al Torino, squadra che in casa ha dei numeri devastanti".

Speranze salvezza riaccese, ma... "Non credo che si possa intravedere ancora una luce. Siamo riusciti a portare le distanze dall'Empoli ma calendario alla mano fatica ce n'è ancora tanta da fare. Espulsione? Sono consapevole che ci sono delle regole, quindi il rispetto dell'area tecnica. È stato anche giusto allontanarmi perché sono uscito 4 o 5 volte. Io so rispettare il lavoro degli altri e quindi mi adatterò e cercherò di migliorare anche in questo. Però non contesto mai, non sono mai maleducato. Gli arbitri mi conoscono, lo sanno e sanno benissimo che io urlo e alzo la voce soltanto per farmi sentire dai miei giocatori".

La fiducia della società e della gente l'arma in più di Nicola: "Ritrovarmi in tribuna in mezzo a tanti tifosi che mi abbracciavano è stato piacevole, però io sono molto pignolo e per me la partita con l'Inter fa già parte del passato. Non mi interessa più e non avrebbe alcun valore se non raggiungessimo quello che voglio, che vogliamo tutti noi. Società? Riconosco che non è una cosa semplice e che non accade quasi mai perché spesso i progetti di un allenatore durano poco quando i risultati non arrivano. A Crotone puoi lavorare, allenare significa creare degli adattamenti, creare consapevolezza in calciatori che magari non avevano una conoscenza di questa categoria".

In caso di salvezza Nicola farà Crotone-Torino in bicicletta: "Noi stiamo cercando di fare di tutto e di più per raggiungere un obiettivo importante e non sarà semplice raggiungerlo. Sembra quasi che tu debba essere in qualche modo disposto a fare qualcosa di particolare per far credere che credi all'obiettivo che vuoi raggiungere. Questo è il paradosso ma è anche la simpatia di quello che si crea dietro. Il famoso fioretto è in funzione di questo, bisognava trovare qualcosa di importante. Ora, ragionandoci bene diventava difficile farla a piedi perché avrei rischiato di saltare anche il ritiro, allora la bici che a me piace molto ed è anche una mia passione".

Il calcio? Una droga: "Anche nel tempo libero penso sempre e solo a quello nel senso che la passione è proprio questa. Allenare diventa quasi una droga, una piacevole ossessione. A me dispiace addirittura quando ci sono i giorni liberi perché dici che fai? Io voglio pensare al calcio, mi piace. D’accordo che bisogna staccare, però in realtà io non stacco perché alla fine dirotto le mie attenzione su un’altra materia, ma che ha sempre a che fare in qualche modo con il mio lavoro".



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