Prima della stesura dei calendari sono intervenuti il presidente della Lega Pro, Gabriele Gravina e quello degli arbitri, Marcello Nicchi. Entrambi hanno chiesto scusa per questo disagio creatosi per la formazione dei calendari, ma hanno comunque voluto sottolineare come il campionato che inizierà sarà competitivo e regolare come lo è sempre stato. Ecco le loro parole:
"Voglio iniziare con le scuse. A voi giornalisti, ai giocatori, ai tifosi e a tutti i presidenti. Scuse per un'estate turbolenta, che ha impedito lo svolgersi della nostra consueta politica di lavoro. Ringrazio Nicchi e tutta l'associazione arbitri, che si stanno preparando da luglio. Oggi speriamo di dare avvio a questo campionato, anche se sono tante le nubi che avvolgono il sistema e che necessitano di un chiarimento. Si è trattato di uno strappo storico per il nostro calcio. Mi meraviglio di vedere come questo possa ripartire da personaggi che auspicano tali sentenza.
C'è poca conoscenza del nostro mondo, delle nostre regole. In questo periodo la nostra lega ha seguito una linea di rispetto per le normative e le istituzioni. Non voglio commentare le ultime decisioni del Collegio di Garanzia, ma condivido il parere del suo presidente. È una pietra miliare nei percorsi giudiziari, che aprono scenari raccapriccianti. Mi auguro che le autorità facciano chiarezza sulle parole di Frattini e sui comportamenti dei dirigenti che hanno partecipato al Collegio, se sono vere le dichiarazioni di stamani che denunciano certi conflitti di interesse e altre condotte che vanno contro le norme civili e penali. Questo darebbe certezze al nostro mondo, verso il quale non c'è rispetto e che merita delle scuse.
Detto questo, salvo clamorose sorprese - e ormai bisogna aspettarsi di tutto - oggi è il giorno dei calendari. Un giorno speciale per noi e per coloro che ci hanno dato fiducia. Da parte mia un grande in bocca al lupo da parte mia, perché la Serie C è uno dei campionati più difficili del nostro sistema. Sono stati mesi difficili per tutti, ma i risultati sono evidenti. Ne parlerò dopo il 22 ottobre, nella speranza di poter allontanare quei personaggi che pensano solo al proprio potere. Ringrazio i miei compagni di viaggio per il contributo dato alla stesura del nostro documento, del nostro patto d'acciaio che rappresenta un blocco uguale al 73%.
Persone per bene, che vogliono assicurare al nostro mondo serenità, tranquillità e futuro. Il campionato inizierà ufficialmente il 19 per dare possibilità di risolvere questioni logistiche. Ma con una deroga da presentare entro le 12 di domani si può anticipare anche a domenica o a lunedì".
In mixed zone ancora Gravina sui calendari e la Serie B a 19 squadre: "Frattini? Parliamo di un magistrato, del Presidente del Collegio. Si è trovato per la prima volta in una situazione di disagio. Le sue parole hanno aperto interrogativi che bisogna avere il coraggio di affrontare. L'isolamento da qualunque forma di contaminazione deve essere basilare per ogni camera di consiglio. Il fatto che sia rimasta aperta per quattro giorni è strano e inusuale. Basta con soggetti che rivendicano prerogative ora in una Lega ora in un'altra.
Deve arrivare il momento del rispetto delle regole. Come si arriva al 22 ottobre? Con un patto di onore che rende molto forte il 73%. Non quantità, ma qualità. Quelle delle persone che vogliono dare vita ad un altro calcio. Questo 73% deve rappresentare il Presidente e non accettiamo le schermaglie di chi vuole creare spaccature al nostro interno. I ricorsi? Non posso dare nulla per scontato. I procedimenti ci sono, spero vengano rispettate le idee vigenti. Deve far riflettere che oggi, 12 settembre, non abbiamo ancora certezza di far partire il campionato.
Non so se ci sono precedenti del genere nel calcio italiano. Questa è una sconfitta per tutti. Non possiamo accettare l'idea che qualcuno si vanti di questa riforma, attuata mediante uno strappo storico e contro le regole. In B esiste un format sancita dalla federazione a 22, non a 19. Chiediamo per questo le famose sette promozione in Serie B a partire dalla stagione in corso".
Così invece Marcello Nicchi presidente dell'Associazione Italiana Arbitri: "Avevo 16 anni quando ho arbitrato per la prima volta in FIGC. Sono passati 50 anni e non avevo mai visto nulla del genere. Andiamo avanti, tranquilli e sereni. Dopo quella data torneremo a parlare di tutto ciò che di bello circonda il mondo del calcio.
Noi arbitri abbiamo opposto le nostre idee a idee devastanti, perché ancora una volta hanno provato a mettere le mani sul nostro mondo. Ho rispetto per questa Lega, perché da arbitro è stata l'esperienza più bella della mia vita. Qui ho incontrato persone vere e sincere, non spartitori di torte. I nostri ragazzi sono affranti. Dal 14 di luglio hanno iniziato la preparazione, ci siamo inventati amichevoli e molto altro per tenerli in forma.
Ne abbiamo fin troppo di quanto accaduto, il nostro messaggio è forte e chiaro: il calcio è ancora serio? Ognuno valuti quello che ascolta, come le parole pesanti e vere di Frattini, che devono essere approfondite. Gli arbitri ancora oggi sono libero, sappiatelo. Questo è segno di rispetto per chi investe dalla terza serie alla A".