"What a friend we have in Jesus" in sottofondo, l'abbraccio affettuoso dei suoi tifosi e le bandiere blucerchiate a regalargli l'ultimo saluto: ventitré anni fa Paolo Mantovani se n'è andato così, lasciando un vuoto col tempo diventato incolmabile per molti. E ricordi, tanti, destinati a resistere allo scorrere del tempo. Quelli legati al nome di uno dei personaggi tra i più amati della storia del calcio, presidente romantico di quella Samp d'Oro guidata da un'altra icona del passato, il maestro Vujadin Boskov: quella dello storico scudetto del 1991, della Serie B abbandonata in pochi anni.
Ma anche della notte dolce amara di Wembley col Barcellona, dello 'stile Mantovani', di tantissime altre notti di emozioni, oggi più che mai tornate a galla nel giorno dell'anniversario della sua scomparsa. "I miti non muoiono mai. Ti vogliamo bene, oggi come allora, presidente Paolo Mantovani" il ricordo affidato a un tweet dal club che Mantovani dal 1979 ha prima amato e poi fatto grande.
Grazie, anche e soprattutto, alle magie dei 'gemelli del gol' Vialli e Mancini. E a mancare oggi non poteva certo essere il messaggio dell'ex numero dieci blucerchiato, che riavvolto un nastro lungo quindici anni ha voluto ricordare così quello che ha sempre considerato prima un padre e poi il suo presidente, il più grande di tutti: "In ricordo del più grande Presidente di tutti i tempi! #unico #paolomantovani" le parole di 'Bobby gol', con tanto di foto di lui, Vialli e Mantovani in campo a Bogliasco. Immagini, parole, emozioni destinate a restare custodite gelosamente nel cassetto dei ricordi: pronte ad essere rivissute. Come oggi, nel giorno della ricorrenza dell'ultimo saluto a Paolo. Oggi più che mai presente, nel cuore di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo, incrociandone il cammino.