A Napoli, Dries Mertens, si è fatto amare per il suo sorriso, per una simpatia quasi contagiosa e, ovviamente, per il suo straordinario talento. Vivacità fiamminga e quella spontaneità tipica napoletana, a colmare i 1600 chilometri di distanza che separano la sua Leuven dalla città che, in poco tempo, lo ha adottato. Sei anni dopo Napoli è ormai diventata la sua casa, tanto da rifiutare qualsiasi ipotesi d'addio “perché qui sto benissimo”. Nonostante la clausola, le offerte e l'addio di Maurizio Sarri, l'allenatore che più di tutti è riuscito a valorizzarlo regalandogli un nuovo ruolo e la sua definitiva maturità calcistica. Da esterno fantasioso e imprevedibile a centravanti micidiale, concreto e devastante pur senza perdere le sue caratteristiche principali.
DA ZERO... A CENTO!
Metamorfosi che gli ha regalato una seconda vita da calciatore che gli ha permesso, a suon di gol, di entrare nella storia del Napoli. Contro l'Empoli, in campionato, una tripletta che gli permise di superare un mostro sacro del calcio azzurro come Antonio Careca. Contro la Stella Rossa, invece, una doppietta per toccare quota 100 ed entrare nel club dei goleador a tre cifre. Un gruppo in cui ci sono solo altri cinque nomi, calciatori che hanno scritto la storia del Napoli. Il primo in assoluto continua a farla, quel Marek Hamsik che ha aperto le marcature contro i serbi servendo poi un prezioso assist per il 3-0 del belga. Il secondo l'ha fatta a Napoli e nel mondo, quel Diego Armando Maradona che si fermò a 115 reti in azzurro. Poi ci sono Attila Sallustro con 108 ed Edinson Cavani, fermo a 105 ma con una media migliore avendo totalizzato questi gol in soli tre anni. Vojak è a 103, chiudende il club dei 'centenari' proprio Dries Mertens.
EFFETTO MAREK!
Hamsik, dicevamo. Lo slovacco si sblocca in quella che poteva essere l'ennesima serata magica della sua storia in azzurro. Un po' come quando in casa del Villarreal segnò lo 0-2 che scacciò le paure del Napoli di Mazzarri e lo proiettò per la prima volta nella storia agli ottavi di Champions League. O come quando, contro il Besiktas, s'inventò un gran gol di sinistrò che avvicinò la squadra di Maurizio Sarri alla seconda qualificazione. In ogni gara decisiva Marek c'è, risponde presente. Contro la Stella Rossa un gol, un assist fantastico per il 3-0 di Mertens e tante giocate d'alta classe. A dimostrazione di come lo slovacco si trovi ancor di più a suo agio nel ruolo che gli ha ritagliato Carlo Ancelotti davanti alla difesa. L'ipotesi Cina che aveva rischiato di allontanarlo da Napoli in estate sembra solo un lontano ricordo. Hamsik è capitano, leader ed elemento centrale degli azzurri, primo calciatore ad aver segnato per 12 stagioni consecutive con questa maglia. E recordman di gol con il Napoli, primo di quel club di privilegiato di cui è entrato a far parte anche Dries Mertens.