Pescara, avversario da non sottovalutare. Nessuno lo sa meglio di Maurizio Sarri, che all’esordio stagionale pareggiò 2-2 all’Adriatico. E’ su quest’aspetto che l’allenatore del Napoli si è voluto particolarmente soffermare in vista della sfida di domani pomeriggio.
“Guai a pensare che sia una formalità – esordisce Sarri – perché non siamo mai andati tanto in difficoltà come col Pescara all’andata. Per questo, servirà una prova di attenzione e di umiltà. Il nostro obiettivo è dare sempre il massimo, poi vedremo a cosa risponderà. Ora siamo quinti, ma non è così che vogliamo chiudere il campionato, questo è certo. Siamo un gruppo giovane, abbiamo potenzialmente un ciclo radioso in futuro, ma restano ancora troppi blackout durante le partite e mettiamo a rischio il risultato così.”
Dopo l’ultimo consulto a Villa Stuart, l’allenatore ha voluto chiarire la situazione di Milik: “Non stiamo parlando di nulla di concreto. Il recupero clinico è una cosa, quello atletico ne è un altro. Essendo andato bene il primo, ben speriamo per il secondo. Strinic ha recuperato, mentre Chiriches è ancora alle prese con qualche piccolo problema fisico. Pavoletti non è ancora da considerare, perché si allena da troppo poco con noi, può fare solo qualche spezzone di partita perché in area sa muoversi bene. Gabbiadini ha la stessa considerazione degli altri, si è fatto trovare pronto quando l’ho chiamato in causa”.
Infine, brevi riflessioni sulle questioni di attualità: il ritorno (a teatro) di Maradona a Napoli e la nuova formula del Mondiale, a 48 squadre. “Il posto di Maradona è lo stadio, mi piacerebbe molto di più vederlo al San Paolo che al San Carlo, dovrebbe avere le chiavi del nostro stadio! Per noi sarebbe emozionante se venisse a vedere la partita. Mondiale allargato? Per me non ha senso, sembra soltanto una mossa politica, per prendere voti dalle federazioni” ha concluso Sarri.