Una rincorsa al secondo posto compromessa, ma non del tutto: la Roma sarà impegnata nel derby, il Napoli invece sarà di scena a San Siro contro l'Inter. Maurizio Sarri ha presentato la sfida con i nerazzurri in conferenza stampa.
Unico obiettivo, in questo finale di stagione: “Dobbiamo credere di poterle vincere tutte anche se poi non basterà. Non dobbiamo farci condizionare. L'Inter ha fatto un percorso ottimo con Pioli, poi ha avuto un periodo di flessione che portato al ritiro: di certo non sarebbe stato semplice giocare lì in nessun caso. Mi piacerebbe che il derby non ci influenzasse, cercheremo di fare una grande partita domani e poi preparare quella col Cagliari: i secondi pensieri ci farebbero disperdere energie importanti”.
Nonostante il pari con il Sassuolo della scorsa giornata, il bilancio di Sarri è positivo. “La squadra è cresciuta, non sbaglia gli approcci alla gara, è più cattiva e sono orgoglioso di questi risultati ma dobbiamo migliorare quando abbiamo il controllo delle partite perché poi commettiamo errori. Premio Bearzot? E' roba da scrivania, io sono un uomo di campo. Le milanesi torneranno a fare risultati in linea con i nuovi budget e la storia, non credo che continueranno al 6-7° posto. Non sono un manager, ma un allenatore: il tempo che dedico al campo non mi permette di andare oltre. Il progetto non è soltanto un allenatore, ma anche i ragazzi che lo rappresentano” ha detto l’allenatore.
Infine, commenti sui singoli e sulle loro condizioni: “Icardi e Mertens non sono confrontabili ma possono incidere in maniera determinante, sono due giocatori importanti. Diawara ha avuto una flessione ma è in crescita. Zielinski è reduce dagli Europei e non era abituato a stagioni da 60 partite. Questo è un momento in cui chiunque giochi a centrocampo sa darmi risposte positive, sono tutti ottimi giocatori, di cui Hamsik è il fuoriclasse assoluto. Lui gioca, se riposa lo fa nel finale. La squadra ha un'enorme pericolosità offensiva, dobbiamo subire meno gol stupidi e avere una maggiore stabilità dietro. Ma il 4-2-3-1 non è il modo di risolvere questi problemi. Milik fisicamente sta meglio, Ghoulam in questi due anni ha fatto bene ma la Coppa d'Africa è stata massacrante per lui. Maksimovic l’abbiamo voluto io e Giuntoli, diventerà un pilastro di questa squadra anche se adesso ci dà qualche garanzia in meno rispetto ad Albiol e Koulibaly”.