E sono tre. Arkadiusz Milik si prende Napoli, anche partendo dalla panchina. Una nuova doppietta, che dà seguito a quella di Champions League contro la Dinamo Kiev. Pesante, quella di stasera, contro un Bologna che era riuscito nell'intento di spaventare il San Paolo, almeno fino all'ingresso del polacco. Fuori Gabbiadini, dentro Milik: la differenza si sente. E si legge, nel risultato: da 1-1 a 3-1 in un amen.
Milik è la medicina per allontanare il fantasma di Gonzalo Higuain. A proposito dell'argentino: lui, nelle prime cinque partite della sua carriera al Napoli di gol ne aveva segnati quattro. Arek, a 22 anni, è già a quota sei, in tutte le competizioni. Numeri che non riflettono necessariamente certezze, ma sono indicativi per comprendere quanto il polacco si sia inserito nel calcio italiano e nelle idee tattiche di Sarri. E questo lo sa bene anche De Laurentiis, più che certo del lavoro che il suo allenatore sta svolgendo con il nuovo arrivato.
Un mese e mezzo fa, Milik sbarcava a Fiumicino. Oggi, segna tre doppiette in quattro partite. Un impatto così se lo aspettavano in pochi a Napoli, ma in molti forse se lo auguravano. Tra i rimpianti estivi, spunta ora un sorriso contagioso. Il San Paolo ha già imparato a conoscere il suo nuovo gioiello. Viene da Tychy, è del 1994 e non parla spagnolo.