Napoli contro Milan, il San Paolo che si veste con il suo abito migliore per presentare una sfida che si preannuncia ricca di colpi di scena. Sarri da un lato e Montella dall'altro, due differenti tipi di allenatore che puntano al massimo seguendo strade diverse.
Un match, quello tra azzurri e rossoneri, che trent'anni fa aveva come protagonista Arrigo Sacchi, a cui la Gazzetta dello Sport ha chiesto un'opinione su quello che sarà l'anticipo serale della tredicesima giornata del campionato di serie A: "Il Napoli è una bellissima macchina, però ha sempre bisogno di viaggiare al massimo per ottenere il risultato. E quando il motore non gira a dovere... Una vittoria del Milan non mi sorprenderebbe, sempre che il Napoli non sia al massimo. Se il Milan riesce a rallentare le azioni, può scapparci la sorpresa. Gli azzurri si fermano con l’organizzazione di squadra, con le marcature preventive e con il sacrificio di tutti. Corti, stretti e sempre pronti a pressare e a ribaltare l’azione. Così si disinnesca il meccanismo del Napoli. Le mie sfide contro gli azzurri? Nell'andata del campionato 1987-88, a San Siro, Maradona prese la palla, alzò la testa e pescò Careca che, evitando il fuorigioco, fece un pallonetto al volo su Giovanni Galli in uscita. Io guardai tutto a bocca aperta, poi mi girai verso Ramaccioni e gli faeci: “Eh no, Silvano. Così non vale!”. Però i miei ragazzi erano formidabili: non si abbatterono, continuarono a lottare e ad attaccare e lo sapete com’è finita...".
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