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Data: 06/01/2017 -

Napoli, Mertens: "Spero di rinnovare. Champions? Siamo una grande squadra, non abbiamo paura del Real"

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"Sarei un bugiardo se dicessi il contrario...". Dries Mertens lo ammette, ora punta alla classifica dei cannonieri. Un dicembre da incorniciare, con 9 reti, un poker e una tripletta, che lo hanno portato a quota 11 in campionato, a soli 3 gol dal capocannoniere Icardi; chiusura di 2016 strepitosa. Tutti stupiti dal suo rendimento, tranne Dries, che si racconta a 360 gradi attraverso le pagine de Il Mattino:

"Sapevo quello che potevo fare anche prima dei gol, conoscevo il mio valore" - dichiara il "folletto" dell'attacco azzurro -"Magari tutte queste reti hanno dato un'altra percezione di me, hai tutti gli occhi puntati addosso. Ma io credo di aver fatto sempre bene con il Napoli, anche quando non segnavo tanto. E' successo solo che ho fatto tre reti al Cagliari e quattro al Torino e sono stato decisivo anche in Champions". Mertens ha 3 desideri per il 2017: "Il primo è che le cose continuino ad andare come stanno andando, ovvero che io possa fare ancora tanti gol per il Napoli. Il secondo vincere qualche trofeo con la mia squadra. Il terzo essere felice. Come? Vedendo la gente stare bene, perché se la gente sta male sto male pure io. Sono tra i più amati del Napoli? Sì, lo capisco dai gesti e dalle parole, ma non sono l'unico. I tifosi amano la squadra, non il giocatore".

Si torna a parlare di Higuain: "La gente fa scelte e bisogna accettarle. Ci sono rimasto male, sì, come tutti. Ma quella di andare via è una cosa sua, che non mi riguarda. Noi stiamo andando avanti senza di lui. Come lui sta andando avanti senza di noi". Squadra del cuore? Dries non ne ha, non aveva tempo... : "Io giocavo a calcio, pensavo solo a fare quello. Ero sempre per strada a calciare un pallone per la disperazione di mia madre, professoressa universitaria che voleva che io studiassi: non avevo tempo per guardare la tv. Anche mio padre insegnava e non facevano certo i salti di gioia quando mi vedevano giocare. Ma alla fine hanno accettato la mia decisione: mi hanno visto felice e sono stati felici anche loro. Idolo? Non ho mai avuto neanche quello. Quelli che hanno me come idolo? Fanno bene e magari se mi hanno preso al fantacalcio hanno avuto anche una bella botta di fortuna quest'anno".

Meglio i soldi o la gloria? Scelta complicata per Mertens: "I soldi sono importanti e credo che il mio amico Witsel non abbia dormito per tante notti prima di dire di sì. Sono scelte complicate perché ci sono vari aspetti di cui tenere conto. E stai sempre a pensare se hai fatto la cosa giusta. Rinnovo? Speriamo, vediamo cosa succederà". Scudetto possibile? "Io guardo sempre a noi, non guardo le altre: dobbiamo imparare ancora dalla piccole cose, poi possiamo fare male a tutti. Alcune cose le sbagliamo ancora. Anche la Juventus ha perso qualcosa, hanno dei giocatori che sono diventati un po' più vecchi. Noi crediamo che si possa rimontare. Le altre? La Roma sta facendo molto bene e noi facendo la Champions abbiamo perso per strada punti importanti. Certe gare europee si pagano poi in campionato".

Intanto a Napoli è arrivato Pavoletti, un agguerrito concorrente per il posto di centravanti: "Io voglio rimanere ancora lì, mi piacerebbe giocare ancora nel centro dell'attacco. Ma tornare a sinistra non sarebbe un problema: è una scelta dell'allenatore, non mia". In Champions gli azzurri se la vedranno con il Real Madrid: "Siamo diventati una grande squadra e il fatto che giochiamo un ottavo di Champions lo dimostra: non abbiamo paura di loro". Mertens è "devil of the year 2016", bel riconoscimento: "Una bella soddisfazione, anche lì abbiamo tanti campioni. Essere il più forte del mio paese è la consacrazione di un lungo percorso. Momento più bello a Napoli? Tanti, ma il primo che mi viene in mente è quando ho firmato il contratto. Ho subito amato questa città e questa gente meravigliosa. Dualismo con Insigne? Invenzione dei giornali. Basterebbe vivere lo spogliatoio per capire il clima che c'è tra tutti noi".

Il numero 14 degli "azzurri" parla anche delle sue passioni: "I cani. Ne ho uno che si chiama Juliette. E' un randagio, un cane di strada che abbiamo adottato io e mia moglie Kat. Ma qui a Napoli stiamo aiutando anche tre canili, perché è giusto farlo". Sono anche altri gli impegni sociali di Dries: "Bisogna sempre stare vicino a chi ha bisogno di una mano. Mi ha colpito la vista del carcere minorile: lì ci sono ragazzi che hanno fatto delle cose sbagliate. Ora devono stare chiusi lì, hanno fatto degli errori, ma si stanno preparando per uscire". In chiusura d'intervista Mertens dice anche cosa proprio non gli piace di Napoli: "A parte le interviste, la lontananza dei miei genitori, dei miei fratelli, i miei nipotini. Anche i belgi sentono la mancanza della famiglia".



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