Una lunga intervista rilasciata da Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ai microfoni di BeIN Sports. Si è parlato di Higuain, della sfida con il Real e della Juventus. "Un giorno - racconta - mentre ero a Capri scoprii che il Calcio Napoli non esisteva più. Mi informai su chi lo poteva comprare, pensando che si sarebbe ripartiti comunque dalla Serie A. Pagai 32 milioni di euro cash, ma non c'erano ne stadio ne giocatori, passai da Hollywood ai paesini della C1 dove ci odiavano tutti".
Poi sugli ottavi di Champions League, in cui gli azzurri affronteranno il Real Madrid: "Non li avevamo mai affrontati. Nessuna squadra è imbattibile, sono le circostanze a determinare il risultato. Siamo cresciuti molto, il Napoli è l'unica squadra italiana che gioca in Europa da sette anni consecutivi. Il nostro fatturato è forse un quarto rispetto al loro o a quello di altri top club europei. Noi possiamo avere più fame di loro, che hanno già vinto tutto. Passare il turno sarebbe un atto eroico, certe partite valgono più di un campionato. Vincere con la Juventus, per esempio, vale tutta l'annata. Regalare dei sogni è nel mio DNA".
I tifosi azzurri sono tra i più caldi, De Laurentiis ne parla così: "Il calcio moderno non si basa più solo sui frequentatori dello stadio. Noi abbiamo quattro milioni e mezzo di tifosi nel mondo, quindi stadi come l'Allianz Arena o altri in Inghilterra non hanno più senso: tra dieci anni avremo stadi da dieci-quindici mila posti".
Poi sullo Scudetto: "L'anno scorso la Juventus ci ha dato una grossa possibilità, partendo molto male. Quest'anno rispetto allo scorso noi siamo più forti, anche senza Higuain, perché utilizziamo molto più gioco di squadra". E a proposito di Higuain: "Ha una famiglia straordinaria, divisa in due bilance: una sentimentale rappresentata dal padre e dallo stesso Gonzalo, un'altra commerciale col fratello Nicolas e la madre. In estate feci una proposta di innalzamento dello stipendio, papà e Nicolas si ritenevano soddisfatti. Rimandammo alle settimane successive per la definizione cartacea. Il fratello, verso gennaio ha iniziato a dire che la nostra non era una squadra forte e alla fine, nonostante la nostra offerta fosse economicamente migliore, decise di andare alla Juventus. Gli auguro di vincere la Champions, dopo averlo augurato prima a me (ride, ndr)".
Sulla Juventus: "E' inutile parlarne, hanno il fatturato più alto in Italia e vogliono vincere a tutti i costi". Sullo stadio: "E' come una toilette sporchissima, non ci voglio più andare perché non mi appartiene". E su Maurizio Sarri: "Io e Giuntoli lo abbiamo convinto a puntare sul 4-3-3, c'è una forte sintonia con lui nonostante la diversità. Io sono napoletano, mentre lui si è trasferito subito in Toscana: i toscani sono arguti, ma si sentono i migliori al mondo. Lui ha la testa solo in campo, pensa al calcio e basta. Una piacevole tortura".
Infine su Diego Armando Maradona: "Ha un problema con il fisco italiano, che secondo le mie informazioni non ha messo a posto. Se gli faccio un contratto e lo pago divento perseguibile anche io, diventerei fuorilegge. Prima deve risolvere questa situazione, poi quando mi dirà "Aurelio, io amo Napoli e sono libero" mi piacerebbe fare tanti Napoli nel mondo, guidati dalla sua creatività".