Trecentosessanta minuti alla fine del campionato, il secondo posto in classifica da consolidare anche in vista dello scontro diretto con l'Inter, in programma per la penultima giornata di campionato. Domani sera il Napoli di Carlo Ancelotti scenderà in campo contro il Cagliari dell'ex Pavoletti, ospite degli azzurri al San Paolo e in cerca di punti per mettere definitivamente al sicuro la permanenza in Serie A. Alla vigilia del match, l'allenatore degli azzurri ha parlato in conferenza stampa. Di seguito, le sue dichiarazioni:
“La partita è importante perché abbiamo l’obiettivo di conservare il secondo posto e vogliamo fare 80 punti in campionato per chiudere bene la stagione. La squadra dà segnali positivi, di brillantezza fisica e mentale”
“Il Napoli della prossima stagione è un argomento di cui già parliamo da un po’, è una continua evoluzione. È vero che ci siamo incontrati con Insigne, ma comunque non c’è mai stata la volontà di nessuna delle parti di separarci e siamo tutti molto contenti di questo. Sulle future trattative sarà un periodo lungo, si conta fino al 31 agosto...”
“Non voglio fare l’allenatore-manager, mi porterebbe via molto tempo e non è nella mia competenza, io voglio fare solo l’allenatore. L’area tecnica della società peraltro è molto competente. Avere lo stadio pieno sarebbe uno stimolo importante. Non è stata colpa solo delle prestazione del Napoli, credo che il problema sia più complesso e non solo legato ai risultati”
“Albiol ha recuperato e domani giocherà dall’inizio, probabilmente non avrà i 90 minuti. Ci è mancata la sua esperienza e la sua personalità. Le ultime partite sono un esame per tutti, vogliamo dare un segno forte di professionalità. Sia chiaro, non per fare valutazioni perché quelle le abbiamo già fatte”
“Lozano? Parlare di altri giocatori non mi va. È tra i giocatori che stiamo valutando, c’è da fare una considerazione tecnica poi si va a trattare. Barella? Lo apprezziamo, è un grandissimo centrocampista. Ma non rientra tra i nomi sotto osservazione”
“In Italia c’è un legame molto più forte con le maglie e meno con le proprietà, il malessere nasce da lì. Penso soprattutto nei confronti di proprietà straniere, ad esempio il caso della Roma. All’estero non è così, in Inghilterra il tifoso resta molto legato al colore della maglia”
“Messi-CR7? È sempre difficile sceglierne uno, ora le luci della ribalta sono per Messi perché Ronaldo non è riuscito a fare le semifinali di Champions dopo 9 anni. Per me restano gli unici giocatori a fare la differenza da soli”
“I nomi non li ho fatti io, per onestà ho ammesso che sono tipi di giocatori a cui siamo interessati. L’obiettivo è migliorare l’intensità della squadra e la lettura di alcune situazioni di gioco, aumentare anche l’esperienza”
“Si è parlato di Napoli come una società di passaggio, ma al momento c’è la volontà da parte di tutti di restare. Non c’è bisogno di incatenarsi”
“Il calcio è fatto di tante cose, non c’è solo l’estetica ma anche la praticità. Comunque non credo che siano cose in antitesi. Giocare bene significa avere più possibilità di fare dei buoni risultati”
“Zielinski ha fatto un’ottima stagione, ha fatto bene in tutte le posizioni in cui l’ho schierato. Può migliorare nella continuità e nell’acquisizione di più personalità, specialmente quando gioca più basso dove occorre visione e intelligenza tattica. Callejon l’ho visto sereno, credo che l’episodio della maglia sia stato un malinteso, poi si sono chiariti. Era tranquillo anche subito dopo l’episodio, che credo sia frutto della frustrazione. Anche perché lui è uno dei giocatori più ammirati dai napoletani per la serietà e la professionalità”
“Casillas? Gli è andata bene, siamo tutti contenti per questo. È il portiere che ha alzato tutte le coppe che abbiamo vinto a Madrid. Al calcio ha dato tanto, ha tutte le qualità per fare benissimo un altro tipo di vita per l’intelligenza che ha dimostrato”