Al Maradona non solo una partita di calcio, ma quella che viene spesso definita una partita a scacchi. Avversari, l'uno contro l'altro, Antonio Conte e Cesc Fabregas, come se fosse un Karpov contro Kasparov. Sfida a colpi di tattiche e strategie, fra i due allenatori che stanno facendo brillare di più le proprie squadre nelle ultime settimane.
Dopo appena 26 secondi, il Napoli ha mosso il primo pedone con il gol lampo di Scott McTominay. Ma Fabregas, dall'altra parte della scacchiera, ha saputo riorganizzare le sue pedine, rimettendo in equilibrio una gara che sembrava già compromessa. Nel secondo tempo, infine, Conte ha giocato le sue mosse migliori, cambiando strategia e portando a casa un altro successo. Scacco matto in tre... gol.
Napoli ancora in testa alla classifica
Il Napoli continua la sua marcia trionfale in Serie A, mantenendo salda la prima posizione in classifica dopo aver superato il Como per 3-1. Una vittoria che non solo rafforza la fiducia degli azzurri, ma che testimonia una ritrovata consapevolezza da parte della squadra, che nonostante tutto mantiene ancora molti dei membri dello scudetto di due stagioni fa. Il Napoli sa vincere e ha dimostrato di ricordarsi come si fa a vincere.
Come 35 anni fa, quando le due squadre si sono affrontate l'ultima volta in Serie A a Fuorigrotta, il Napoli vince con tre reti (all'epoca furono Careca, Neri e Carnevale a segnare): questa nuova sfida, dal sapore di storia, se l'aggiudicano di nuovo gli azzurri.
Apertura alla "scozzese" di Conte. Poi l'alfiere Strefezza
La gara è iniziata con un botto. McTominay segna la sua prima rete in Serie A, dopo essersi già tolto la soddisfazione del gol in coppa col Palermo. E lo ha fatto nello stesso modo: trasformando immediatamente il primo pallone toccato. Sembrava l'inizio di una serata in discesa per il Napoli, ma il Como non si è lasciato intimidire. Fabregas ha riorganizzato la squadra, e i suoi hanno risposto colpo su colpo con un gioco fresco, veloce, "iberico".
Prima Nico Paz ha sfiorato il pareggio colpendo il palo, rimandando ancora l'appuntamento con il suo primo gol in campionato. Ma al 43', Fabregas ha "mandato in campo il suo alfiere": in diagonale - appunto - la sassata di Strefezza ha sorpreso Caprile e ristabilito la parità.
Un finale perfetto: ancora Lukaku e ora anche Neres
Nella ripresa, però, Conte ha "cambiato strategia", ritornando a una sorta di 3-5-2 con Politano a dare man forte alla difesa e McTominay arretrato ma molto vicino alla seconda punta, Kvara. Anche ciò ha portato al rigore guadagnato da Olivera al 53', trasformato da Lukaku che, pur indietro di condizione, è già alla terza rete in campionato, segnata dopo aver fornito l'assist a McTominay a inizio gara.
La svolta tattica funziona e imbriglia l'undici di Fabregas. La chiosa finale la pone David Neres - ancora su assist di Lukaku - entrato al 79' al posto di Kvaratskhelia e in gol (anche per lui il primo in Serie A) dopo appena sette minuti. Impattante e decisivo come pochi, come nessuno finora da subentrato.
Scacco matto, il Napoli vince (ancora) e convince (ancora), mostrando carattere anche nelle difficoltà. Primo posto consolidato, con gli azzurri che salgono a quota 16 punti: la squadra di Conte guarda con ambizione in avanti, mirando a un posto nella prossima Champions League. Anche se la piazza è tornata a sognare e non intende nasconderlo: lo testimoniano le curve, che chiudono la serata del Maradona tra le note di "Napoli torna campione".