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Data: 10/10/2017 -

Nantes, Ranieri: "Ottimo inizio, ma niente paragoni con il Leicester: diamo il massimo, poi vediamo"

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Inizio in salita, ma adesso Claudio Ranieri vuole scrivere la sua favola anche in Francia. Il Nantes non potrà forse vincere la Ligue 1, visto il divario con il Psg, ma provare l'impensabile qualificazione alla Champions adesso non è più utopia."2,66? È il rapporto tra punti incassati e gol fatti del mio Nantes" - si legge nelle pagine di ExtraTime - "Però vorrei vedere più gol anch’io. Si vede che li facciamo quando servono. Dobbiamo migliorare in fase di non possesso e possesso. Sono stato il primo a parlare di Nantes all'italiana. Ai miei ragazzi ormai chiedo non solo di essere tattici come gli italiani, ma anche di metterci un po’ di champagne. Cominceremo a divertirci con la squadra al completo, liberata da certi timori. Per ora sono soddisfatto. I giocatori mi seguono al 100%, rimediamo agli errori e in attesa di creare più occasioni, è importante che i pochi gol servano per vincere. Tatarusanu? Avevo chiesto espressamente lui e il centrale Pallois, preso dal Bordeaux, per consolidare la difesa".

Automatico ripensare alla favola Leicester: " Non facciamo paragoni. Ma in effetti in allenamento vedo nei ragazzi concentrazione, intensità, determinazione, attenzione al dettaglio per migliorare come a Leicester. Europa League? È presto per dirlo. Lo scorso anno il Nantes ha vissuto una stagione double face: male nel girone d’andata, molto bene nel ritorno. Ora va dato il massimo. Poi vediamo. Dopo il Leicester tutti ci provano, pensando che se andò bene a noi, può riuscirci chiunque. È un bello spirito, se ne guadagna in spettacolo. Ligue 1? Ci sono sempre molti talenti, certi magari da sgrezzare. E sono arrivati tecnici diversi con nuove idee. Bielsa al Lilla, Favre sta facendo molto bene al Nizza, è tornato Rudi Garcia al Marsiglia, Jardim sta riquadrando il Monaco. L’Europeo ha lasciato in eredità stadi nuovi e anche a Nantes è in progetto un nuovo impianto. La Ligue 1 sta guadagnando terreno. Non è un campionato cenerentola".

Sulle difficoltà del Lilla di Bielsa: "Sono il primo a esserne sorpreso. Ero convinto fosse una squadra destinataatraguardi importanti. È la più giovane di Ligue 1 (meno di 23 anni di media, ndr) e, pur seguendo Bielsa, non riesce ad esprimere il gioco richiesto, per mancanza di esperienza. Psg? Solo loro possono perdere il campionato, ma è già successo lo scorso anno, con il Monaco che ha fatto una grande stagione.Il Psg è stato costruito per arrivare fino in fondo in Europa, ma in Champions a volte serve un pizzico di fortuna nei momenti importanti. Se la Juve può batterli? I bianconeri sono una macchina da guerra che può mettere in difficoltà chiunque. La Roma sta cambiando pelle con nuovi giocatori e Di Francesco. Al Napoli manca magari un po’ di fortuna. Ma Sarri sta gestendo bene la rosa, con un buon turnover, anche per Hamsik. Spero arrivino pronti in primavera".

Balotelli e Verratti si preparano al Mondiale: "Marco dovrebbe stare più tranquillo e sereno. È un campione e ormai ha l’età giusta per frenare i suoi slanci giovanili. Balotelli? Penso che Ventura lo segua comunque. Balotelli sta finalmente dimostrando il suo valore. Mi auguro possa tornare in Nazionale perché è un giocatore di grande qualità e l’Italia ne ha bisogno. Con lui a volte si è esagerato, magari per episodi che in fondo possono fare quelli della sua età". Ranieri commenta l'esonero di Ancelotti: "Benvenuto nel club! Scherzi a parte, non conosco i dettagli, ma forse Carlo ha messo fuori certi elementi per farli reagire. L’ha pagata con la panchina, ma sul lungo periodo penso che il Bayern vada rifondato come quando certi giocatori restano troppo a lungo e non hanno più la stessa motivazione".

La sua ex, il Chelsea, l'anno prossimo potrebbe rimanere orfana di Conte: "La Premier rimane il top e non sono così convinto della nostalgia di Conte. Forse si aspettava un mercato diverso, ma Abramovich da qualche anno non fa più spese folli. Manchester City e United invece hanno fatto grandi acquisti, quindi posso immaginare che per Antonio combattere su più fronti con gli stessi giocatori costi più fatica. Io nostalgia dell'Italia? Da quando nel lontano 1997 sono andato in Spagna mi sono sentito cittadino europeo e del mondo. Per me è importante far bene le cose. Il Paese non conta. E poi a Nantes si vive bene".



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