Ricordate Hidetoshi Nakata? Come dimenticarlo... Perugia, Roma, Parma, Bologna e Fiorentina le sue squadre in Italia, prima di un'ultima esperienza al Bolton. A soli 29 anni il giapponese ha deciso di smettere. Il motivo? "In quel momento il calcio stava diventando troppo un business - ha raccontato lo stesso Nakata ad Adnkronos - e intorno c'erano troppe persone che pensavano ai soldi e calciatori che, invece di collaborare al bene della squadra, pensavano al denaro. Rimpianti? CI sono sempre. Quando ci penso vorrei aver giocato di più, ma comunque alla fine bisogna smettere di giocare. C'è chi lo fa prima, chi lo fa dopo, ma arriva un momento nel quale devi prendere questa decisione".
E Nakata ha completamente cambiato stile di vita: da calcio a produttore di gioielli e di sakè. Il giapponese è da sempre un amante dell'arte, della moda e del buon vino. Proprio sfruttando i suoi viaggi da calciatore in giro per il mondo, è diventato ambasciatore degli artigiani in Giappone ed è produttore di un sakè di nome 'N'. E, inoltre, insieme a Giorgio Damiani ha lanciato una collezione di gioielli ed è sempre attivo nel campo della solidarietà con la sua 'Take Action Foundation'. A 39 anni, insomma, si è dato ai gioielli e al vino. Mentre c'è chi, come Francesco Totti, a 40 anni è ancora attivo sui campi di calcio. "E lo fa anche bene - aggiunge Nakata, che con Totti ha vinto uno scudetto alla Roma - Non mi è mai capitato di sentirlo, non ho il suo numero di telefono. Poi sta ancora giocando, magari quando smette viene a giocare qualche gara di beneficenza e ci incontriamo. Sono contento di sapere che sta ancora bene e fa gol. Quando smetterà? Nessuno può dirlo. In Giappone c'è Miura, ex Genoa, che a 50 anni gioca e segna. Rispetto a lui Totti è un giovincello".
