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Data: 13/02/2016 -

Mutu: "Rossi? Mi dispiace, ma lo chiamavano fenomeno come me, ero geloso"

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Non solo Juventus-Napoli. Domani all'Artemio Franchi si gioca un altro "big match" tra due squadre, Fiorentina e Inter, che per buona parte della stagione sono state in vetta. In Romania c'è un doppio ex , che gioca nel Târgu Mureș e non si perderà la partita. Per chi tiferà? "Domani, 1-0 per la Fiorentina – dichiara Adrian Mutu nel corso di un'intervista concessa a La Gazzetta dello Sport -  Nel mio passato c’è tanta Fiorentina e poca Inter...Aneddoto? Arrivo giovanissimo e in mezzo a campioni, da Baggio a Ronaldo e poi Vieri, ZamoranoZanetti, Blanc. Ecco: un giorno, in un campo coperto della Pinetina, facciamo un 5 contro 5. Palla a me, tunnel proprio a Blanc, lui mi guarda male, mi chiedo cosa succederà, arriva Ronaldo e mi stringe la mano: 'Bravo', mi dice. E Blanc si calma... Fiorentina? Nessuna piazza, nemmeno nel mio paese, mi ha amato come Firenze. Ricordo quell’estate in cui ero già della Roma, ceduto. Ci appartiamo io e Prandelli e parliamo, mancano 10 giorni al Preliminare di Champions: io e lui soltanto, come se lui fosse mio fratello maggiore. E resto, vivendo ancora per un po’ il mio più bel periodo in carriera".   Stevan Jovetic è un po' in crisi? "L’ho sentito anche due settimane fa, è un grande giocatore: non credo abbia problemi particolari ma ha bisogno di una squadra che giochi per lui. E all’Inter non succede. Secondo me anche Ljajic dovrebbe giocare di più. L'Inter negli ultimi tempi vive di alti e bassi, troppi: senza continuità non vai lontanissimo. Visto da fuori, mi pare che la Fiorentina sia una squadra più compatta, forte, anche come gruppo. Mentre, sempre giudicando da lontano, in quest’Inter il gruppo non si percepisce". Per Mutu sono i viola i favoriti per il terzo posto: "Credo di sì, poi la Viola gioca in casa e il Franchi sa da dare un punto in più. Io lo so perfettamente. Tifosi scontenti? Credo perché dopo anni voglia arrivare a vincere lo scudetto, desidera che la famiglia Della Valle spenda di più per alzare l’obiettivo. Però ricordiamoci due cose: con i Della Valle arrivò la Champions secondo un percorso bellissimo, e a volte si rischia di spendere tanto ma invano, vedi Mario Gomez".   Mutu è stato di nuovo vicino alla Fiorentina: "L’anno scorso, sì. Montella mi disse che voleva vedermi in prova per due settimane. Gli risposi che no, grazie, Mutu in prova non esiste...Mi spiace che se ne sia andato Pepito Rossi, ma perché? Certo, a Firenze lo chiamavano Fenomeno, come succedeva a me, e un po’ ero geloso. Eder? Può fare bene. Felipe Melo è un amico, era il mio... guardaspalle a Firenze: è uno che ha bisogno di fiducia attorno. Esultanza? Non faccio più l’inchino, era solo per Firenze".

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