Due sconfitte per 1-0. Le due milanesi k.o. Metti due colombiani nella vetrina più luminosa della serie A ed ecco il risultato: gli amici Luis Muriel e Juan Cuadrado hanno rovinato il weekend a Montella e Pioli. Zero a uno, dice il tabellone di San Siro al termine di Milan-Sampdoria. Uno a zero, invece, allo Stadium di Torino, dove la Juve domenica sera si è aggiudicata il derby d'Italia contro l'Inter: destro di controbalzo di Cuadrado e palla alle spalle di Handanovic. Poi Juan si esibisce, da buon sudamericano, in un balletto davanti alle telecamere. Uno di quelli che Cuadrado aveva lanciato già ai tempi dell'avventura nel Lecce, proprio in coppia con l'amico Muriel.
È l'estate del 2011 quando i due, di proprietà dell'Udinese, arrivano in prestito al club salentino, voluti da Carlo Osti, oggi alla Sampdoria, e allora ds del Lecce di Semeraro, finito in autofinanziamento. "Conoscevo Cuadrado perché aveva già giocato con la maglia dell'Udinese in Serie A, ma avevo avuto modo di guardare da vicino anche Muriel - ricorda Osti ai microfoni di gianlucadimarzio.com -. Ero andato a vedere una partita della Primavera dei friulani ad Azzano Decimo e Luis mi stupì per le sue caratteristiche. Dopo l'esperienza con l'Atalanta, non ero ancora vincolato a nessun club. Cosí, mi ripromisi che, appena accettato un incarico, avrei fatto di tutto per portarli con me". Nel giugno del 2011 Osti sposa il progetto dei Semeraro e presto Muriel e Cuadrado si aggregano alla squadra di Eusebio Di Francesco.
"Sin dal primo allenamento, Juan dimostrò di avere la tecnica e la tenacia di un campione - continua il ds -. Ero certo che, dopo pochi anni, sarebbe arrivato in una grande squadra. Muriel? Lui è un diamante grezzo: ha i numeri di un fuoriclasse, ma l'allenatore deve saperlo “lavorare”". Un po' come quell’anno a Lecce fece Serse Cosmi, subentrato a Di Francesco a campionato in corso. Bastone e carota, consigli e strigliate con l’obiettivo di esaltare la giovane punta al fianco di Di Michele. Il risultato? Sette reti messe a segno da Luis al termine della sua prima stagione in Serie A. Una in meno di quelle realizzate nel campionato in corso. “Il merito è anche di Giampaolo – spiega Osti -, che lo ha aiutato a trovare la giusta continuità sia dal punto di vista atletico che mentale”. Con questi numeri, Muriel può ambire ad una big: “Ha delle caratteristiche straordinarie”, commenta Il ds dei doriani. Progressioni palla al piede, dribbling, gioco di gambe ed esplosività. "Dicono che ricordi Ronaldo, hanno la stessa eleganza nella corsa. Ed effettivamente gli assomiglia anche nei lineamenti!".
Più difficile, invece, è creare un parallelo per Cuadrado: "Juan è la tipica ala moderna. Dribbling, continuità nella corsa e tantissima velocità". Una freccia al servizio di Allegri che ora gli ha ritagliato un posto fisso nell'11 titolare bianconero. "Nel nostro campionato, Cuadrado fa la differenza. Se al Chelsea non si è riuscito a esprimere al meglio è perché le sue caratteristiche sono più adatte alla Serie A. Ma, se Allegri gli darà ancora fiducia, Juan potrà essere determinante anche in Champions". Dal Via del Mare di Lecce ai più grandi palcoscenici europei è un attimo.
E chissà se il salto di qualità non sia vicino anche per Muriel. "A giugno decideremo insieme il suo futuro -, commenta il ds blucerchiato -. Può ambire a una grande squadra, certamente. Al momento, però, Luis gioca per la Samp". E fa coppia fissa con Patrik Schick, l'ultima scoperta di Osti. "Che giocatore! Un mix di qualità, quantità ed intelligenza tattica; ha avuto un impatto difficile col campionato, poi ha capito come sfruttare le sue caratteristiche in Italia: vedrete, anche lui farà tanta strada!". Garantisce Carlo Osti uno a cui il fiuto per gli affari non sembra essere mai mancato.