Germania-Belgio, 3-1. Gomez, Schurrle e Ozil in gol per i padroni di casa, allo scadere la rete di Fellaini a rendere meno pesante la sconfitta dei giovanissimi Red Devils.
Era l’11 ottobre 2011 e quella partita sarebbe coincisa con l’ultima volta che Gabi Mudingayi ha indossato la maglia della sua nazionale. Nel ko di Dusseldorf, l’ex centrocampista aveva già compiuto 30 anni, ma in panchina al suo fianco sedevano Lukaku, Hazard e Courtois. Tutti poco più che adolescenti, il più grande era Eden con i suoi 21 anni.
Dieci stagioni dopo, Mudingayi tifa per i suoi ex compagni direttamente dal divano di casa. Venerdì la sfida con l’Italia di Mancini: pensare a un pronostico, per Gabi, è praticamente impossibile. “A essere sincero, aspettavo questo momento. Ma credevo che sarebbe arrivato in finale”. Ai microfoni di gianlucadimarzio.com, l’ex mediano - tra le altre - di Lazio, Bologna e Inter ha commentato la gara in programma per venerdì.
“Le squadre di Martinez e Mancini sono forti ma in modo diverso. Gli azzurri sono cresciuti tanto soprattutto nell’ultimo periodo, il Belgio ha il dovere di puntare su una generazione di fenomeni. Da Lukaku ai fratelli Hazard, De Bruyne, i centrocampisti, Mertens e Courtois: tutti sono al top delle loro carriere, mi aspettavo che avrebbero fatto bene all'Europeo”.
LA FORZA DEL GRUPPO
“Dall’altra parte, Mancini è stato bravo a trasmettere ai suoi il concetto di squadra, tutti i reparti sono compatti e in ogni partita viene fuori il grande lavoro dell’allenatore. Durante le esperienze con Lazio e Inter non sono riuscito a incrociarlo, mi sarebbe piaciuto perché adesso sta riuscendo a dimostrare quanto vale sul campo: il gruppo, con lui, viene sempre al primo posto. Ed è questa la forza dell’Italia”.
In casa Belgio, invece, il pericolo è principalmente uno: “Romelu Lukaku. Conosco bene il giocatore e credo che abbia tutto per mettere in difficoltà l’Italia. E’ veloce, potente, ha una grande mira e sa segnare anche gol difficili".
"La fortuna dei difensori di Mancini è quella di averlo già sfidato in campionato, magari con un po’ di esperienza riusciranno a contenerlo. Le assenze di Hazard e De Bruyne potrebbero fare la differenza, basti vedere il loro impatto nel match dei gironi contro la Danimarca. Senza di loro in campo, bisognerà fare ancora più attenzione a Romelu”.
LUKAKU & INZAGHI
A proposito di Lukaku: di rientro dalle vacanze, l’attaccante troverà sulla panchina dell’Inter Simone Inzaghi, ex compagno di Mudingayi ai tempi della Lazio. “Effetto-Conte? Non penso, Lukaku diventerà ancora più forte, anno dopo anno. E’ un ragazzo che prova a migliorarsi ogni giorno, credo che da Conte sia già riuscito ad apprendere tutto quello che gli poteva tornare utile in partita. Adesso, è il turno di Inzaghi".
"Vedere Simone all’Inter fa un certo effetto, vincere è stato difficile ma confermarsi in vetta lo sarà ancora di più. Quando accetti la proposta di un top club devi però mettere in conto anche le pressioni che ne derivano, sono convinto che in ogni caso Inzaghi saprà gestire la situazione”.
Mentre prosegue il countdown per il big match dei quarti di finale, Mudingayi è in viaggio da Roma verso Bologna: il programma è quello di vedere la partita in un pub con dei vecchi amici, mentre il suo ristorante - a Formia, in provincia di Latina - si colorerà di azzurro per la grande occasione. “Io sono belga, sì, ma la gente che viene a mangiare non la pensa come me…”.
Ex Red Devil adottato dallo Stivale, da oltre quindici anni Gabi ha fatto dell’Italia la sua casa. Ritiratosi nel 2017, anche in futuro gli piacerebbe lavorare qui. “Voglio seguire da vicino la crescita dei giovani talenti belgi, per poi portarli con me e aiutarli ad affermarsi nel calcio italiano”. Potesse scegliere un risultato, forse opterebbe per un pareggio. Il biglietto per la semifinale, però, purtroppo è soltanto uno.