"Il tempo non è un concetto vuoto, ma è una parola che significa molto. Per lavorare con il tempo c’è bisogno dell’empatia, perché senza l’empatia il tempo vola e non si costruisce niente. L’empatia è molto importante. E vi assicuro che qui, tra le mura di Trigoria, l’empatia c’è e non è fine a se stessa: è un’empatia che cresce, che diventa sempre più solida". Comunicatore, stratega, vincente. Josè Mourinho ha diviso pareri e sentimenti del popolo giallorosso. Due stagioni e mezzo intense, tra vittorie, pesanti sconfitte e dichiarazioni che hanno lasciato il segno.
"Amo i miei giocatori"
Empatico, come un secondo padre. I suoi giocatori sono i suoi figli: il suo modo di comunicare è sempre stato chiaro. I calciatori devono essere tutelati, in ogni modo. Prima dell'allenatore, l'uomo. “Per lavorare bene, io ho bisogno di amare i miei giocatori. Se non ho quel feeling, sono un allenatore e un uomo diverso. Per questo li ringrazio molto: sono felice di crescere con loro”.
"La Roma ai romanisti"
Come un fulmine a ciel sereno. Così è nata e così si è conclusa l'avventura di José Mourinho alla Roma. Un amore a prima vista con l'Olimpico e i suoi tifosi e successivamente alimentato partita dopo partita, dichiarazione dopo dichiarazione. E gli oltre trentacinque sold-out casalinghi ne sono una prova. “Non voglio la Roma di Mourinho, voglio la Roma dei romanisti. Io amo la Roma e Roma è casa mia”
"Ho vinto una coppa e mezza"
La vittoria della Conference League e una finale di Europa League. In queste dichiarazioni, Mourinho ha cercato - seppur in maniera indiretta - la polemica nei confronti di Anthony Taylor, arbitro della finale persa contro il Siviglia e protagonista in negativo per alcune decisioni discutibili. "Ho vinto una coppa e mezza con la Roma, non sono stato capace di vincere due coppe a Roma ma ne ho vinta una e mezza e ho altri sei mesi qui". Una promessa che rimarrà tale.
"Voglio di più"
Mai sazio. Anche dopo aver vinto praticamente tutto nella sua carriera, Josè Mourinho ha sempre cercato di trarre il meglio da parte di tutti: dalla società, dai suoi giocatori e da sé stesso. Per raggiungere degli obiettivi ci vogliono tempo e programmazione. L'allenatore portoghese ha sempre voluto accellerare il processo. “Io non voglio troppa tranquillità, non voglio troppo tempo: è contro la mia natura. Se il tempo significa finire settimi o ottavi, non lo voglio. Io voglio accelerare il processo, se possibile”.
"Le mie parole sono quelle che la gente fuori vuole sentire"
Nella sua ultima uscita pubblica in qualità di allenatore della Roma, Mourinho ha rilasciato dichiarazioni forti. Per la sua gente e per dare chiarezza. "Io sono anche la società. Non ho incarico alto della società, ma sono la società. Mentre sono qui mi considero della società, le mie parole sono quelle che la gente fuori vuole sentire. Voglio essere leale e corretto, non è solo un dovere ma anche un mio modo di essere".
Mourinho show...anche sui social
L'allenatore portoghese è sempre stato sul pezzo, anche nel mondo dei social media. Autoironico ma anche polemico. In un mondo dove le immagini fanno più clamore di una parola, Mourinho ha voluto sottolineare - con un post su Instagram - la mancata esplusione in Roma-Fiorentina in questo modo: "Il silenzio è una delle grandi arti della conversazione,di Marco Tulio Cicerone,vecchia saggezza romana".
Dopo 138 partite, José Mourinho e la Roma si dividono. Lo Special One è stato un sogno toccato con mano e un'esperienza che, ormai, ha il sapore di un lontano ricordo.Tra successi, dichiarazioni e polemiche: i romani ringraziano ma non dimenticano.