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Data: 16/12/2018 -

Sidwell racconta l'addio di Mou al Chelsea nel 2007: "Piangevano tutti"

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Steve Sidwell ha raccontato in un'intervista a talkSPORT del giorno in cui l'allenatore del Manchester United annunciò ai giocatori del Chelsea che avrebbe lasciato il club: "Dovunque guardassi c'era qualcuno che piangeva"
Steve Sidwell ha raccontato in un'intervista a talkSPORT del giorno in cui l'allenatore del Manchester United annunciò ai giocatori del Chelsea che avrebbe lasciato il club: "Dovunque guardassi c'era qualcuno che piangeva"

Josè Mourinho è sempre stato capace, più o meno in tutti i club in cui ha allenato, di entrare nel cuore dei tifosi e della sua squadra. Tanti giocatori allenati da lui e rilanciati dallo "Special One" ancora oggi quando parlano di lui spesso non possono far altro che rivolgergli complimenti. E nella sua prima avventura al Chelsea, di giocatori legati a lui ce n'erano tanti... una squadra intera.

A raccontarlo è stato un giocatore che al Chelsea era di passaggio e che era più un membro esterno della rosa che parte integrante della squadra. Steve Sidwell ha raccontato a talkSPORT un aneddoto curioso che dà l'idea e soprattutto dimostra la potenza con cui Mourinho è capace di entrare nel cuore dei propri giocatori. Quando Josè annunciò loro che era stato licenziato nessuno la prese benissimo:

"E' venuto nello spogliatoio per salutarci e ha tenuto un breve discorso su quanto fosse orgoglioso di aver allenato la nostra squadra e dei rapporti personali che aveva costruito con i giocatori". Il primo che non riuscì a trattenere le lacrime fu Didier Drogba, legatissimo a Mourinho, ma non fu il solo: "Guardandomi in giro piangevano tutti, non c'era un giocatore che avesse gli occhi asciutti. Vedere giocatori come Lampard, Terry e Drogba emotivamente a pezzi e con le lacrime agli occhi mi fece davvero impressione.

E' qualcosa di inspiegabile ed emozionalmente fortissimo. Non c'erano occhi asciutti in quella stanza e poi Drogba... era inconsolabile. Sono stato lì solo per quattro o cinque mesi in quello spogliatoio, ma ricordo benissimo quel momento. Ricordo benissimo di aver pensato: "Wow, questa cosa è davvero potente!"". Tristezza e ovviamente dolore per Mourinho che lasciava una squadra e una tifoseria che per lui era stata una famiglia e che probabilmente nemmeno il regalo di consolazione del presidente Abramovich (una Ferrari Scaglietti) riuscì a colmare.






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