C'è chi può solo limitarsi a bramarle ed ammirarle, da autentici sogni talvolta irrealizzabili, magari proprio in quel Motor Show oggi al via. Oppure chi ne possiede, semplicemente e senza troppa difficoltà, le chiavi, lusso sfrenato da concedersi per passione e possibilità mai troppo comuni. Quante volte ci è capitato di vedere il mondo delle automobili associato a quello del calcio, spulciando tra i garage di tanti campioni dell'universo del pallone: da Ferrari a Lamborghini, passando per Rolls Royce personalizzate, Bugatti, Porsche o Bentley di qualsiasi tipo. Motori decisamente spinti, ben più complicati da controllare rispetto a qualsiasi tipo di sfera da giocare...
Rischio e concetto ben noto, ormai, a chi ha forse premuto troppo sull'acceleratore, sottovalutando lo strapotere di cavalli potentissimi e con la responsabilità di gioielli da migliaia di euro tra le mani: da Gianluigi Lentini, uscito miracolosamente illeso dallo schianto con la sua Porsche gialla poi incendiatasi, a Cristiano Ronaldo, capace di distruggere una Ferrari perdendone il controllo in un tunnel nei pressi dell'aeroporto di Manchester. Sorte simile capitata anche a Julio César: l'ex portiere dell'Inter, di rientro a casa attraversando il sottopassaggio in zona San Siro, non riuscì a mantenere il controllo della sua nuovissima Lamborghini, impattando con il guard rail e riducendo la propria vettura ad un cumulo di lamiere.
Bolidi capaci di rivelarsi vere e proprie armi, talvolta: anche nel doppio caso relativo a Martin Caceres, fortunatamente uscito illeso nell'arco di due anni da due spaventosi incidenti tra Montevideo e Torino. Un doppio, fortissimo rischio scampato dall'ex difensore della Juventus, destinato tuttavia a pagare (almeno nella seconda occasione) con ritiro della patente, multa e qualche punto di sutura alla testa: sorte più o meno comune a M'Baye Niang, con tanto di Ferrari e Audi R8 distrutte al pari di una...stagione calcistica. A differenza del primo schianto a Montpellier (con tanto di condanna e ritiro della patente), infatti, nell'incidente del 29 febbraio scorso il francese riportò una lesione ai legamenti della caviglia capace di costare due mesi di stop nel miglior momento del Milan di Mihajlovic.
E se il brivido di un incidente stradale è corso sulla schiena anche di Henrique, ex difensore del Napoli (con Porsche bianca distrutta), Alexis Sanchez (R8 nera accartocciata), Benzema (addio al muso della sua Lamborghini gialla), Vidal (fuori strada, dopo qualche bicchiere di troppo, con la sua Ferrari) e Schelotto, fuori strada con la sua BMW, a non preoccuparsi particolarmente di aver distrutto un gioiello sognato da chiunque ecco Jeffrey Schlupp, centrocampista del Leicster campione d'Inghilterra. Lamborghini a pezzi, sulla strada per arrivare al campo di allenamento, e pronta risposta dopo essersela vista brutta: "Tanto ne ho altre 3". Alla faccia dell'umiltà, insomma: per chi come noi, con ogni probabilità, tratterebbe vetture simili con una cura spasmodica. Meglio non pensarci, in ogni caso: o forse non rischiare, come successo ai tanti calciatori dei quali abbiamo parlato oggi. Rifarsi gli occhi, specialmente al Motor Show, può essere certamente la soluzione più semplice ed economica...