Milan-Napoli, una sfida affascinante. Ma per Vincenzo Montella,
seppur da napoletano, non c’è spazio per i sentimenti: domani bisgona vincere. A proposito,
ha parlato così in conferenza stampa l’allenatore del Milan: “E' una partita di alta classifica, deve essere motivo di
orgoglio e di consapevolezza, vale molto questa partita in termini di
risultato. Affrontiamo una squadra fortissima, ha iniziato un percorso
internazionale con Benitez e ha una programmazione da Champions, è una squadra
costruita per giocare in più competizioni. Li affrontiamo nel loro momento migliore, è uno stimolo in
più e sappiamo di
dover avere continuità nei 90 minuti. Sono emozionato di vivere una partita così. Dipende anche
dal nostro recupero, non credo la partita di domani sia decisiva per la
classifica finale. Se ho sentito Berlusconi? Mi sento spesso con il presidente
ed è molto partecipe,
se non dovesse chiamare ve lo dirò”.
“Il nostro livello di gioco è cresciuto molto rispetto ad inizio anno, le nostre ambizioni si
stanno consolidando. In altri tempi un 2-2 a Torino sarebbe stato miracoloso,
ora viene visto quasi come una sconfitta: c'è una base e si sta costruendo una base per il presente e per il
futuro”
Sulla classifica: “Sono passati due mesi e sono passate una decina di partite in più, guardando la
classifica ti accorgi che tutto è molto vicino e rischi di ambire a qualcosa in più dell'Europa
League o nemmeno entrarci, il confine è molto sottile. Devi alzare l'asticella anche per arrivare in
Europa League. Sto imparando a conoscere i tifosi milanisti in tutta Italia,
credo che i risultati non mineranno in maniera netta la partecipazione del
tifo, ma non nego che i risultati facciano a volte vedere anche me bello, alto
e con gli occhi azzurri…”.
Sul mercato: “ha sempre transitato per diverse squadre, ora è maturo,
consapevole e sereno, e anche se lo sto utilizzando in un ruolo non
propriamente suo sta facendo bene. Ha bisogno di fiducia e di essere sostenuto,
anche se sta giocando meno rispetto a quanto si aspettasse. Deulofeu? Non
immagino dove possa giocare, non immagino giocatori di altre squadre.
Donnarumma? E' tra i talenti più interessanti, ha una serenità nell'equilibrio che gli permette di gestire tutto”.
Caso Niang: “Ha avuto un calo dopo il virus influenzale, ha perso un po' di
sicurezza. Ieri non si è allenato ancora per un pizzico di nfluenza, oggi lo valuteremo.
Un episodio positivo e favorevole potrebbe aiutarlo a superare il momento
difficile, lui deve continuare a lavorare. Niang è un ragazzo sensibile, dalle potenzialità enormi. Ha fatto
vedere in allenamento di colmare le sue lacune, ed il suo errore è volerle colmare
in fretta. C'è un percorso e deve arrivarci per gradi, è mia volontà recuperare un
giocatore dalle grandissime potenzialità, ci lavoreremo".
Sul Napoli e Sarri: “Sarri? Non ho letto di paragoni e somiglianze, ma le sue squadre
sono molto riconoscibili. Ama molto il fraseggio ed è molto seguito
dai calciatori, talvolta se l'avversario sa come si comporta l'altro avversario
può avere dei
vantaggi se sa sfruttarli. Io e lui siamo di generazioni un po' diverse, ma lo
stimo come allenatore. La partita dell'andata fu un po' lo specchio in parte di
ciò che è successo in
futuro, abbiamo avuto momenti di alto livello e altri di blackout che si sono
ripetuti durante l'anno. Mi auguro che la visita di Maradona abbia distratto un
po' l'ambiente, la presenza di Maradona smuove un po' le memorie e le coscienze
dei napoletani”.
Su Bonaventura e Suso: “Stanno molto bene, parte tutto dalla testa e possono fare molto
bene, e giocare tranquillamente. Voglio ancora che la squadra mi stupisca, sono
convinto che faremo una grande partita e avremo un grande approccio”.
Su Bacca ed il problema al tallone di De Sciglio: “Per tipo di
caratteristiche si sta conoscendo di più con i compagni davanti, ha fatto molto bene lunedì anche a livello
partecipativo: il nostro compito è farlo segnare. De Sciglio non si è allenato e non sta bene, oggi lo valutiamo. La sua serenità è totale, l'ho
sempre visto sereno e ha giocato tanto”
Sugli obiettivi: “L'ideale sarebbe per tutti che ci fosse una continuità nell'arco dei 90
minuti, ma tutte le squadre hanno queste difficoltà: i grandi
allenatori hanno sempre dimostrato che per costruire la squadra ci voglia
qualche anno, anche chi è stato qui prima di me. L'obiettivo è arrivare sempre
al massimo e fare arrivare tutto al massimo, il bicchiere è mezzo pieno e
vorrei bere da un bicchiere pieno, ma bisogna arrivarci per gradi”.
Sulle sue origini napoletane: "Il Napoli sono anni che
gioca in Europa, gli manca un successo internazionale e sta giocando ad alti
livelli. La mia napoletanità è totale, la mia famiglia è la e il mio derby, la cosa un po' fastidiosa è che devo
comprare dei biglietti ad amici perchè mi tifino contro. A vedere la mia prima partita allo stadio mi
ha portato mio fratello più grande, Napoli-Verona e Napoli-Lazio, dove Maradona fece grandi
gol: i miei occhi però erano su Van Basten e sul Milan. Con gli anni ho perso il tifo
vero, che ho avuto nella mia adolescenza per il Milan, e negli ultimi anni ho
simpatizzato un po' per il Napoli".
Infine, su chi toglierebbe al Napoli: "Al Napoli
toglierei Reina perchè abbiamo visto già all'andata come è stato furbo".