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Data: 21/09/2019 -

Monopoli, Jefferson non soffre la saudade: "Benvenuto al sud" con la doppia cifra nel mirino

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Intervista all'attaccante brasiliano arrivato in Puglia dal Monza. Nel suo passato la Serie A e la Fiorentina
Intervista all'attaccante brasiliano arrivato in Puglia dal Monza. Nel suo passato la Serie A e la Fiorentina

 

LA FIORENTINA – La chiamata giusta, 11 anni fa, era stata quella della Fiorentina. Il 20enne Jefferrson lasciò il Brasile e il Paranà per un contratto quinquennale e la possibilità di cimentarsi in Europa. “Quell'anno lì erano arrivati Gilardino, Vargas, Jovetic. C'erano tanti grandi calciatori, come Frey, Mutu, Osvaldo, Montolivo. L'impatto è stato veramente forte in tutti i sensi. Non ero abituato a lavorare così tanto in Brasile, poi venivo da un piccolo periodo di inattività”. Un infortunio al Torneo di Viareggio però ne frenò l'ascesa: doppia frattura alla mandibola dopo diversi guai muscolari. “Ogni volta che spingevo, mi fermavo. Credo mi abbia cambiato la carriera.  Purtroppo al primo anno in Italia non sono stato fortunato”. Trama simile a quella degli ultimi 24 mesi.

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FAMIGLIA E FORZA, NO ALLA SAUDADE -  “Negli ultimi due anni ho cercato tanti rimedi e da sei mesi a questa parte ho trovato delle risposte che spero siano giuste. Ora inizia un'altra carriera”. Sempre con moglie (la foto su Whatsapp lo ritrae con una maglia-dedica per lei) e figlie al fianco. “Mia moglie e le bambine mi sono sempre state vicine”. Una squadra alla quale si è aggiunto da poco tempo “un maltesino”. Fuori dal campo, Jefferson è tutto casa e affetti: “Sono molto casalingo, ho un ottimo rapporto con i compagni di squadra anche se uscire molto non mi piace”. Gli amici: nel calcio, secondo l'attaccante, si contano sulle dita di una mano. “Molti cambiano in base al vento, io purtroppo ho cambiato tante squadre. Il legame più stretto è stato con Emerson, con il quale ho giocato a Livorno. Ora che gioca a Potenza ci ritroveremo nello stesso girone”. Difficilmente parleranno di saudade, tra brasiliani: “Ormai sono da talmente tanti anni in Italia che mi sono abituato. Qui sto molto bene. L'unica cosa che mi spiace è essere lontano da famiglia e amici. Ci torno per vacanza, ma lì è inverno. Infatti quest'estate, quando sono tornato dal Brasile, i compagni di squadra mi prendevano in giro chiedendomi se fossi tedesco”.

OBIETTIVI – La freddezza teutonica l'ha spesso dimostrata davanti al portiere avversario: i gol in Italia tra B e C con Frosinone, Cassino, Latina, Livorno, Casertana, Teramo, Viterbese, Monza, Giana Erminio e appunto Monopoli (c'è stato spazio anche nel 2010 per  una stagione in Belgio nelle fila dell’Eupen) sono 57, ma nella regular season mai Jefferson è arrivato in doppia cifra. Ha toccato quota 12 a Viterbo due anni fa e quota 11 a Latina nell'anno 2012/2013, quello della promozione in B, ma sempre con l'”aiutino” dei playoff. Nessun dubbio: “Monopoli deve essere la piazza giusta per tornare in doppia cifra, ma solo se serviranno a raggiungere un bell'obiettivo”. Quale? Non lo svela, “per scaramanzia”. La cena “a base di picanha” per compagni e staff è però già in calendario. Toccare quota 10 per credere. O meglio, per assaggiare.

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Tags: Serie C



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