Monaco-Juventus, ci siamo. Allo Stadio Louis II aspettano questo match da due anni, quando a decidere l'eliminazione dei francesi ai quarti fu un discusso rigore. Vadim Vasilyev, vicepresidente e direttore generale dei biancorossi, torna sull'argomento attraverso le pagine di Extratime.
"Rispetto a due anni fa siamo strutturati meglio, la squadra è migliore, più sicura di sé" - dichiara Vasilyev - "Nell’aprile del 2015 siamo stati eliminati per un rigore che non c’era. Già allora dissi che serviva aiutare gli arbitri con la Var. Sono felice di non essere più solo. La posta in gioco è alta, spero che stavolta l’arbitro sia all’altezza. Sarà un po’ una rivincita per noi. La Juventus è più forte, ma anche noi lo siamo. È favorita perché ha più esperienza. Per i nostri giocatori, incluso Falcao, è la prima semifinale di Champions in carriera. Con Dybala e Higuain da una parte, Falcao e Mbappé dall’altra sarà uno spettacolo. Quattro anni fa eravamo in seconda divisione, quindi per noi è eccezionale trovarci qui. Non ci tiriamo indietro, ma la pressione ce l’ha la Juventus. Il nostro segreto? Il buonsenso. All’inizio non è stato facile trovare equilibrio. Abbiamo speso tanto per rilanciare rapidamente il progetto, ma ora abbiamo un modello efficiente. Nel calcio tutto può cambiare se un pallone finisce sul palo. Servono calma e lungimiranza".
A Montecarlo è cambiato il progetto: "Il Monaco ha meno tifosi e potenzialità finanziarie di top club alla Real Madrid o Barcellona. Le sanzioni Uefa ci hanno permesso di spostarci verso un modello alternativo, valorizzando giovani talenti da vendere ai grandi club europei. E ottenendo risultati positivi visto che abbiamo eliminato fra l’altro squadre come Arsenal, Tottenham, Manchester City, Borussia Dortmund. La prova che i soldi non danno garanzie senza una strategia". Valutazione di Mbappé? "Non ha prezzo. È come un figlio. Siamo fieri sia già a questi livelli con la nostra maglia. Vorremmo restasse e penso anche lui lo desideri. Faremo un punto a fine stagione, come con gli altri. Un paio di giocatori saranno ceduti, ma non siamo nel bisogno. Non abbiamo mai impedito a nessuno di andare via. Ma ce lo deve chiedere il giocatore e deve arrivare l’offerta giusta".
Su Falcao: "Sono molto fiero, dopo due anni difficili che provano che in Inghilterra non sanno sempre gestire al meglio le cose di calcio. Dopo un infortunio grave, un giocatore del suo livello va accompagnato per ritrovare la forma migliore. Con noi è diventato un uomo ed è tornato ad essere un leader. Vorremmo restasse. Raggi? E' un guerriero, polivalente, si sacrifica per la squadra. Incarna i nostri valori. Non ci saranno problemi per continuare. Jardim? L’ho voluto quando nessuno lo conosceva e l’ho sostenuto quando le cose andavano male. Faremo il necessario perché resti il più a lungo possibile, perché interpreta al meglio il nostro progetto. Forse la Juventus può permettersiqualcuno dei nostri giocatori, come un paio di altri club grazie ai nuovi investitori, ma la Serie A non è più la meta sognata dai giocatori di oggi".
Vasilyev si fa portavoce della Federazione francese: "Il calcio italiano non è più così importante da giustificare la garanzia di avere il doppio di squadre francesi in Champions. Quest’anno ne abbiamo una anche in semifinale di Europa League, il Lione, mentre voi no. La Francia è terza nel top 5 dei Paesi che versano più soldi all’Uefa in diritti televisivi, ma soltanto i primi quattro campionati hanno quattro squadre sicure in Champions. Il gap tra il quarto Paese, l’Italia, e il quinto, la Francia, è troppo penalizzante e inaccettabile. Fino al 2021 andrà così, ma stiamo lavorando, ancheon la nostra Federazione, per proporre all’Uefa una controriforma più equilibrata".