Un polacco con il granata tatuato sul cuore. E' Kamil Glik, che lascia il Torino dopo 5 anni. Arrivato in punta di piedi dal Bari nel 2011, il difensore se ne va da capitano e idolo della piazza. Inevitabile il contrario, ha sempre dato tutto. Ha infatti onorato la maglia in qualsiasi partita, attaccamento che i tifosi hanno apprezzato. Ecco perché è stato (quasi) subito amore. Leader in campo e fuori, Ventura gli ha limato i difetti ed esaltato i pregi. Così, sotto la guida del nuovo ct dell'Italia, è migliorato sotto ogni aspetto, diventando uno dei migliori centrali del campionato. Non solo chiusura difensive, anche (tanti) gol. La scorsa stagione ne ha segnati 8, colpendo anche in Europa contro lo Zenit. Già, l'Europa: le prestazioni di Glik, comprese quelle all'Europeo, hanno stregati molti club. Così ecco il Monaco: i francesi hanno ufficializzato l'arrivo del classe '88, pronto a iniziare una nuova avventura in Ligue 1. Glik però non dimentica il posto dove è diventato grande. E lo ha fatto con una lettera.
“Care tifose e tifosi del Toro, è per me un momento importante della mia carriera, sono molto felice ma allo stesso tempo c’è un po’ di malinconia dentro me perché dopo cinque anni lascio il Toro, una grande famiglia che per me è stata come una seconda casa. Permettetemi subito di ringraziare il Presidente Cairo, si è dimostrato come sempre di parola: alla fine della stagione gli avevo chiesto la possibilità di lasciarmi andare incontro ad un’altra esperienza se fosse arrivata un’offerta molto importante per me e per il Torino. Un particolare ringraziamento va al Direttore Petrachi per la sua professionalità e a tutti i collaboratori e dipendenti del Torino per la disponibilità quotidiana. Oggi il mio pensiero va anche al mister Ventura e a tutto il suo staff: se posso vivere questo sogno è anche merito loro. Non dimenticherò mai queste cinque stagioni: abbiamo raggiunto traguardi prestigiosi. Siamo cresciuti tantissimo insieme. Alla gente del Toro dico grazie perché mi ha sempre voluto un bene speciale e per me non è stato difficile ricambiare questo affetto. Ho scelto Monaco per tutta una serie di buone ragioni: tra queste, non lo nego, c’è anche la vicinanza con Torino, una città che continuerà a far parte della mia vita e di quella della mia famiglia. Continuerò ad essere un grande tifoso del Toro, non solo per gratitudine ma perché è vero che questa maglia ti entra dentro, e ogni volta che potrò verrò al “Grande Torino” per tifare per i miei compagni e per i ragazzi che verranno dopo di me. Quando tornerò andrò ancora a Superga per dire una preghiera: devo dire anche grazie al Toro se al 4 maggio, leggendo quei 31 nomi, ho provato, come uomo, un’emozione che non si può descrivere. Con il mio forte abbraccio a ciascuno di voi, ai veri tifosi del Toro vorrei infine dire un’ultima cosa: restate sempre vicini alla squadra, quando si vince ma anche quando si perde. Essere granata è anche questo. Vi voglio bene, sempre Forza Toro! Kamil”.