Una data importante quella di oggi, che i tifosi del Modena hanno già “strappato” dal calendario e proveranno a conservarla con loro. La nuova storia del Modena Calcio riparte oggi, 18 maggio 2018. Il Comune di Modena, con a capo il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, ha affidato alla società “Pro Modena SSDARL” il compito di far ripartire il calcio in città.
Tra i soci di questa neonata società ci sono l’ex presidente canarino Romano Amadei (a capo di Immergas), il patron di Kerakoll Romano Sghedoni, Carmelo Salerno di Safim e Doriano Tosi. Tra le cariche del Consiglio di Amministrazione non ci sono i nomi di Amadei e Sghedoni. Il Presidente della Pro Modena sarà Carmelo Salerno, che avrà come vice Romano Sghedoni. Amadei e Sghedoni detengono insieme il 18,75%, stessa percentuale che detiene Salerno. Il rimanente 43,75% è attualmente intestata a Doriano Tosi, ma nei prossimi giorni sarà distribuita a nuovi ingressi in società.
La presentazione dei progetti era terminata lo scorso 24 aprile, con tre cordate che si erano fatte avanti per avviare la ripartenza del Modena Calcio. Oltre alla Pro Modena, infatti, al bando hanno partecipato anche il Modena Calcio S.S.D. e l’U.S. Modena. La prima era guidata dall’imprenditore bresciano Roberto Marai, con al suo fianco l’ex campione del mondo Luca Toni (come Direttore Generale), l’imprenditore Alessandro Piccolo e l’avvocato Domenico Berladi. La seconda era capitanata dall’avvocato Gianpiero Samorì, assieme agli imprenditori Gibellini e Rossetti, nonché a Maurizio Setti, patron del Verona Calcio.
Così, il sindaco di Modena, sulle motivazioni che hanno portato a questa scelta: “Finalmente giriamo pagina dopo le sofferenze calcistiche che ha vissuto la nostra città. Abbiamo scelto questo gruppo perché hanno un organico completo, di sostegno finanziario, di sostegno di territorio e di sostegno morale e sportivo molto alto. Un progetto che parte dai giovani, dal calcio e dalla città. Ci sono tutte le possibilità di far ripartire il calcio a Modena e tornare nelle classifiche che meritiamo”.
Giovanni Cristiano