Costruire un sogno non è mai facile. Richiede tempo, energia, costanza. E risultati. Ma questo, Miranchuk già lo sapeva fin dal primo giorno, fin da quando aveva deciso di cambiare vita. 4 settembre 2020: Aleksey firma per cinque anni con l’Atalanta. Ce ne sono voluti almeno tre per arrivare all’ufficialità, perché il passaggio dalla Lokomotiv Mosca è stato lungo, difficile, molto ponderato. Con altri concetti: un trasferimento che nel tempo è maturato.
Atalanta, i numeri di Miranchuk
Che è forse l’aggettivo migliore per poter descrivere questa prima stagione in Italia del fantasista. Non è facile adattarsi da subito alle richieste di Gasperini, soprattutto ora che l’Atalanta ha cambiato del tutto registro: da sorpresa a realtà.
E di quelle pesanti. Eppure, i dati dicono che per incisione, non ha fatto male, anzi. 27 partite complessive tra Serie A, Champions League e Coppa Italia: 7 gol segnati. Visti così, non sembrano molto. Ma se andiamo a vedere i minuti cambia tutto: 695’ in totale, con molte partite giocate da subentrato. Una rete ogni 99’: è un po’ diverso.
E poi c’è quell’altro aspetto, che riguarda soprattutto il campionato. Nelle 22 partite giocate, la media punti ottenuta è superiore a 2. Non è solo merito suo, è chiaro, ma essere inseriti in un contesto tutto nuovo richiede tempo, e lui l’ha saputo sfruttare.
L’Italia l’ha chiamato, e lui voleva l’Italia. Tantissimo. E gli occhi sono già alla prossima stagione: con gli stessi stimoli, se non di più. Che poi, a pensarci bene, la panchina iniziale non è nemmeno un problema. Chiedere a un certo Muriel (qui una statistica particolare) per conferma.