Giornata di vigilia quella di oggi in casa Sampdoria, con i blucerchiati impegnati domani a San Siro contro il Milan di Gattuso: novanta minuti nei quali Quagliarella e compagni cercheranno di centrare il quinto risultato utile, in una sfida che poco più di ventiquattr’ore dal fischio d’inizio l’allenatore ha introdotto così. “Quella con il Milan è sempre una sfida di prestigio, c’è sempre la possibilità di continuare a confrontarci con avversari più blasonati e costruiti per obiettivi diversi: siccome la missione della Sampdoria è quella di rompere le scatole un po’ a tutti, questa è un’altra partita dove si potrà misurare la nostra forza”. Contro un avversario verso il quale Giampaolo ha “grande rispetto, è una squadra che mi piace, è costruita con un senso logico: è una squadra che rincorre la vittoria attraverso idee di gioco. - vittoria mancata negli ultimi due appuntamenti con Inter e Betis - Le ultime due partite del Milan non possono però inficiare il valore del Milan: è una squadra che mi piace, ho ancora in mente la prestazione fatta a Napoli di grande qualità, autorevolezza, di convinzione e non a caso l’ho dipinta come una delle outsider se facciamo riferimento alla squadra più attrezzata del campionato che è la Juventus”.
Dal gruppo all’allenatore. “Ho grande rispetto per Gattuso, è una persona diretta, schietta: il campionato, le partite, la storia, quando si perde una partita si complica tutto. Bisogna tenere la barra a dritta, avere chiaro dove bisogna andare, per noi quella di domani sarà una partita molto impegnativa”. Alla quale seguiranno una serie di partite dall’alto coefficiente di difficoltà: Torino, Roma e il derby col Genoa dopo la sosta. “Se penso al ciclo di partite che ci aspetta mi preoccupo, se penso una partita alla volta no: conosco le difficoltà delle singole partite. Obiettivi? Non li puoi fissare a 30 partite dalla fine, i valori sono messi in discussione ogni volta che giochi, sono come le azioni in borsa: non sai mai dove si va a parare, essere concreti significa preparare una partita alla volta”. A cominciare da quella col Milan. “Ora ho in testa quella - tra certezze e dubbi - Non ho dubbi solo su Saponara, ho tanti dubbi di formazione perché in tanti stanno bene, in tanti insidiano i cosiddetti titolari: chi gioca non deve sedersi sugli allori, non deve pensare di avere il posto garantito perché chi sta dietro è lì col fiato sul collo. Le partite sono importanti, ma è importante che i giocatori ci arrivino bene. Defrel? Ha recuperato, Jantkto si è allenato ieri e oggi ma sta bene”.
“Colley come sta vivendo questo momento in cui gioca meno? Chi non gioca non è contento, e ci mancherebbe altro, chi non gioca deve stare lì e mettermi in difficoltà: sta bene, si allena bene, è lucido, non deve essere irrazionale, isterico, perché quello si traduce in inaffidabilità. Ho diversi giocatori che si allenano con grande serietà e riescono a mettermi in difficoltà”. Tornando alla gara di domani. “Le difficoltà saranno tecniche, sia per la contrapposizione che per l’uno contro uno: ho letto che potrebbero cambiare sistema di gioco, per cui la preparazione di questa partita è stata fatta con certezza sulle cose che facciamo noi, ma dubbi su quello che potrà essere l’avversario. A prescindere dai sistemi di gioco però il protagonista è sempre il calciatore”.