Dopo aver deciso con l’ultimo rigore la semifinale contro la Lazio, Alessio Romagnoli è riuscito a recuperare in tempo dai suoi problemi fisici per essere in campo nella partita probabilmente più importante della stagione per la squadra di Gennaro Gattuso. Il difensore rossonero insieme al gruppo si prepara ad affrontare la Juventus di Massimiliano Allegri, in palio c’è un trofeo che se conquistato può garantire al Milan anche l’accesso alla prossima Europa League.
A Doha a vincere furono proprio i rossoneri, Romagnoli - che adesso fisicamente sta bene - si augura di poter dare il suo contributo per portare a Milano un’altra coppa, come racconta in esclusiva sulle pagine del Corriere dello Sport: “Non sono mai stato pessimista dopo l’infortunio contro il Sassuolo - dice - sapevo che il problema non era così grave. Lo staff medico e quello fisiatrico hanno risolto qualsiasi incertezza. Zapata e Musacchio hanno disputato un’ottima partita contro il Napoli. Non c’erano dubbi".
Il difensore torna poi sulla sfida terminata ai rigori e valida per la semifinale di Coppa: “Con i rigori a oltranza, eravamo ancora in due o tre a dover calciare. Ma non ha importanza chi segna. Domani conta solo vincere la Coppa Italia; contro la Juve 90 minuti non bastano mai? È vero ma penso che questa volta sia noi che i bianconeri cercheremo di risolvere la partita entro i tempi regolamentari. Meglio evitare i supplementari anche se per quanto ci riguarda stiamo molto bene fisicamente. Non è vero che siamo in flessione. Anzi, dobbiamo crederci, dobbiamo provare a conquistare un trofeo importante battendo questa super Juve“.
E come si affronta la squadra di Allegri?: “Affrontiamo la formazione che da sette anni comanda in Italia. In campionato avremmo meritato di più nella gara di ritorno allo Stadium. Sicuramente il Milan è più forte di quello del 2016, il gruppo storico è cresciuto e maturato. Adesso poi noi abbiamo anche altri grandi campioni che ci possono aiutare. Bonucci motivato? Penso di sì a maggior ragione dopo quello che è successo a Torino. I fischi dei suoi tifosi non gli hanno certo fatto piacere… Noi dobbiamo vincere per lui e per tutti. Sicuramente è aumentata l’attenzione nella fase difensiva e la sua esperienza è stata importante a livello mentale per tutta la squadra”.
Romagnoli parla poi anche dei vari cambi in panchina: “Già con Mihajlovic c’era una certa attenzione sull’aspetto difensivo, in serie A devi difenderti bene, il calcio è molto tattico. Gattuso ha imposto già agli attaccanti di attivare la fase difensiva, tutta la squadra si deve muovere bene. Questa Juventus è battibile ma devi giocare la partita perfetta, devi avere un equilibrio eccezionale fino al fischio finale. La Juve ti può colpire, ti può fare male in ogni momento. Per loro non è importante il modulo… Sono tutti fenomeni, qualsiasi dettaglio è curato alla perfezione“.
E ancora: “Higuain è il più difficile da fermare, bisogna limitarlo il più possibile. È un bomber di livello mondiale ma la Juve ha tanti attaccanti fortissimi. Non hai tantissime occasioni per fare gol, devi sfruttare quello che ti viene concesso. Non devi mai deconcentrarti perché ti possono colpire sempre. Gattuso in più ha portato sicuramente la mentalità, lui ha vinto tutto con la sua squadra e la voglia di vincere è fondamentale per noi, non bisogna lasciare nulla al caso, non bisogna mai limitarsi. Nonostante non fossimo ancora pronti per qualcosa di grande e importante, tutti noi abbiamo fatto sacrifici, lavorando tantissimo quindi meritiamo giusto riconoscimento”.
“A livello personale vincere per me vorrebbe dire mettere una coppa in bacheca e non è solo un luogo comune perché vincere aiuta a vincere. Ti crei le basi per il futuro e prevalere su questa Juventus sarebbe un importante segnale di crescita. E poi sarebbe importante ottenere l’accesso diretto all’Europa League evitando i preliminari. In questi anni ci sono stati evidenti miglioramenti, raggiungere questo obiettivo significherebbe anche crescere ancora di più in minor tempo”, ha concluso Romagnoli.